Dio Padre e Madonna con Bambino con Sant'Antonio Abate e San Francesco d'Assisi

dipinto ca 1556 - ca 1560

Dipinto murale

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Gatti Bernardino Detto Soiaro (1495/ 1575)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Scutellari Andrea
  • LOCALIZZAZIONE Fiorenzuola d'Arda (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco è stato studiato da A. C. Quintavalle (1959), che lo attribuisce a Bernardino Gatti e lo colloca tra 1556 e 1560, individuando all'interno dell'opera le varie influenze artistiche che vi agiscono: la Madonna riprende il motivo della "Madonna della Scala" del Correggio, accentuandone però le tinte chiare ed indugiando sui toni squillanti che riconducono alla cultura cremonese tipica del pittore. I Santi e l'Eterno ricordano invece, secondo Quintavalle, la cultura parmense tra il '20 e il'30, in particolare il Rondani. Queste assunzioni di moduli e di schemi presenti in altre opere è "una prova di quello schematismo, di quel modo di comporre le oper centonando motivi vecchi propri e altrui che non contribuisce certamente ad un giudizio di poesia sull'opera del Gatti". Con questa attribuzione concorda M. di Giampaolo (1974), che tuttavia propone un'anticipazione cronologica agli anni 1525-31, osservando come nella pittora del Gatti alla fine degli anni Quaranta si osservi un attenuarsi dell'influenza correggesca ed un più marcato influsso della cultura diffusa a Mantova da Giulio Romano; la paternità del Gatti è accettata anche da D. de Grazia (1984) e da Cirillo e Godi (1985), questi ultimi propensi ad una datazione tra 1540 e 1548, al periodo cioè della sua attività a Piacenza, per consonanze stilistiche e iconografiche con le opere lì realizzate; più recentemente anche F. Arisi concorda con questa attribuzione, ritenendo l'affresco realizzato intorno al 1530 e sottolineando in esso tanto la componenete correggesca, quanto l'influsso dell'opera pordenoniana, in particolare dei Padri della chiesa nella Cappella Pallavicino a Cortemaggiore. Di diversa opinione M. Tanzi (1985, 1991), che ascrive il dipinto al pittore cremonese Andrea Scutellari, allievo dello stesso Bernardino Gatti, sulla base di confronti con la tela raffigurante la " Natività" per la Chiesa dei Santi Quirico e Giuditta a Cremona, firmata e datata 1587, e con l' "Assunzione della Vergine e Santi" in Sant'Ilario. Tale proposta è condivisa oltre che da D. Rabitti (1991) da C. Longeri Corradini (1997), la quale sottolinea come la componenete correggesca evidente nel gruppo della Madonna, su cui si innesta anche l'influsso dell'opera baroccesca, contribuisca ad accrescere quel clima di semplicità colloquiale dell'immagine sacra rispondente ai dettami controriformistici; a suo avviso l'affresco si segnala soprattutto "per la felicità coloristica, per il vigoroso tratto del profilo di San Francesco, per le delicatezze esecutive degli angeli reggicorona"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800103762
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE S36 (L. 145/92)
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1997
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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