stalli del coro, insieme di Spinelli Bartolomeo, Pambianchi Gian Pietro (sec. XVI)

stalli del coro, 1514 - 1514

L' ordine superiore consta di trentadue stalli (sedici per parte) sormontati da una cornice a fregio e da una conchiglia; sono divisi da lesene scolpite, con capitelli di ordine ionico; i postergali e i fondi sono riccamente intarsiati. Al centro dell'abside vi sono tre stalli senza intarsi. Gli stalli dell'ordine inferiore sono ventidue (undici per parte) con intarsi negli schienali

  • OGGETTO stalli del coro
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ intarsio
  • ATTRIBUZIONI Spinelli Bartolomeo (notizie 1514)
    Pambianchi Gian Pietro (notizie 1514)
  • LOCALIZZAZIONE Piacenza (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Eseguiti con molta acuratezza e maestria da Bartolomeo Spinelli da Busseto e da Giampietro Pambianchi da Colorno. Il primo a fare il loro nome fu G.B.ANGUISSOLA (1828,p.58), che diede però indicazioni vaghe riguardanti il documento da cui aveva ricavato tale notizia. Tale documento fu scoperto nel 1924 (E. NASALLI ROCCA, 1924, pp.145-115); è il rogito 15 dicembre 1514 del notaio Cristoforo Eigidio da Parma, conservato presso la Biblioteca Comunale di Piacenza (Ms. PALLASTRELLI n.134) in esso compaiono notizie riguardanti i lavori iniziati nella chiesa nel 1499 e appena terminati; si fail nome del Tramello (Alexius murrator) e si ricordano ".....magister Jo. Petrus....de Colorno diocesis Parmae et magister Bartolomeus de Buseto et lignorum magistri qui tunc tempore faciebant chorum pro dicta basilica sanchti Sixti decoranda...". Prima della scoperta del documento notarile il coro era stato variamente attribuito a Domenico da Piacenza (L. Mensi,1899,p.167); (P. Bozzini,1874, p.65); a Pasquale e Francesco Testa (L. Scarabelli, 1841, p.73); a Giovanni da Verona (B. Pollinari, 1994, p.69); a Evangelista Zucchi dal Salmi (in "Bollettino d'Arte", 1918, p.111). All'Albertina esiste il disegno del fondo delVII scanno superiore, attribuito a Giovanni da Udine. Nel 1576, quando fu modificato il presbiterio,il coro, che prima si trovava in parte davanti all' altare maggiore, fu spostato indietro, nella nuova abside al centro furono aggiunti tre stalli scolpiti. Dal 1897 si tentò di venderlo per riparare, con il ricavato, i finestroni della chiesa (P. AGNELLI, 1897, p.10). Assomiglia molto,negli intarsi, al coro della chiesa di S.Giovanni di Parma. Fu restaurata prima nel 1879, con una spesa di 300 lire, poi nel 1913 da Piero Martini, con offerte raccolte fra la cittadinanza. Il legno è soggette al continuo lavorio dei tarli; si staccano tasselli negli intarsi, mancano delle parti tra quelle sporgenti dei fregi. Gli intarsi dei postergali, più in alto, sono discretamente conservati
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800103425
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • DATA DI COMPILAZIONE 1974
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul fianco sinistro della mensola - 1514 - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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