L'ancona, riccamente decorata, si eleva su due basamenti fra loro leggermente sfalsati: l'uno con stemma rappresentante, tra putti e cappello cardinalizio, i motivi geometrici della croce sopra ed elicoidale sotto; l'altro con riquadro rappresentante entro cerchi rami intrecciati. Le colonne che salgono a tortiglioni sono decorate da tralci di vite che si dipanano tutt'intorno con pampini e grappoli d'uva. I capitelli corinzi sostengono una trabeazione in cui si intrecciano fitti motivi vegetali, con ai lati due testine di putto ed al centro un cartiglio. Il timpano spezzato è graziosamente composto da due volute laterali incise a conchiglia, sormontate da due angeli; dietro di esse sono collocati, su alte basi, due grossi portarami. La grande edicola superiore, con coronamento a volute che crescono in alto verso una cupoletta con palla e croce, contiene a sua volta all'interno una piccola ancona con volute laterali e timpano triangolare, che include una conchiglia
- OGGETTO ancona
- AMBITO CULTURALE Bottega Emiliano-romagnola
- LOCALIZZAZIONE Cesena (FC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La fastosa ancona è il frutto del mecenatismo del cardinale Francesco Albizzi (Cesena, 1593- Roma, 1684), il quale, una volta insignito della porpora (1654), si fece promotore di alcune commissioni artistiche nella sua città natale. Nel 1677 un'indulgenza venne concessa da Roma per l'erezione dell'altare, dedicato all'Assunta, sotto il quale vennero riposte le reliquie di San Clemente. Le fonti cesenati riportano che il suddetto altare, già di patronato della famiglia Albizzi, venne rifatto nel 1683: l'erudito cesenate Carlo Antonio Andreini, ad esempio, scrive nel primo Ottocento come in tale anno "il nostro cardinale Albizzi fece fare anche (...) l'altare tutto d'orato" (cit. da Vandi 1991), ove egli fece collocare la tela raffigurante San Carlo Borromeo che comunica un appestato di Carlo Saraceni. Il grandioso manufatto ligneo va quindi datato in questo lasso di tempo. Esso è concepito sul modello del baldacchino di Gian Lorenzo Bernini nella basilica di San Pietro a Roma di circa mezzo secolo prima: malgrado la distanza di tempo, rileva Vandi (1991), "l'intagliatore ha compreso ampiamente lo spirito che ha dato origine all'opera barocca"
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800078492
- NUMERO D'INVENTARIO 27
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 1972
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2023
- STEMMI nel basamento, ai lati - gentilizio - Stemma - Albizzi - 4 - Un cerchio iscritto in un secondo cerchio, con rigoglio vegetale tutt'intorno; scudo, sormontato da galero cardinalizio, con all'interno croce e un cerchio iscritto in un secondo cerchio
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0