fontana, opera isolata di Varni Santo (seconda metà XX)

fontana, 1863 - 1863

Fontana in marmi diversi, fusto, alla base decorato a teste di delfino, in marmo di Carrara, inserti in marmo rosa, cimasa cilindrica in marmo Polcevera, numerose lumeggiature a foglia d'oro

  • OGGETTO fontana
  • MATERIA E TECNICA marmo verde di Polcevera
    Marmo
    marmo bianco di Carrara/ doratura, incisione
    MARMO ROSA
    METALLO
  • ATTRIBUZIONI Varni Santo (1807/ 1885)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Via Balbi 10, Genova (GE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La fontana, opera dello scultore Santo Varni, fu commissionata dal principe Odone di Savoia (1846-1866) nel 1863 per decorare il "gabinetto in stile pompeiano" del suo appartamento, sito nelle mezzerie reali, dove il principe fissò la sua residenza tra l'autunno del 1861 e l'inverno del 1866. La fontana giunse in palazzo il 25 giugno di quell'anno e messa in posa il giorno seguente. Si trattava di una fontana funzionante, come il restauro ha documentato, in cui l'acqua saliva fin sulla sommità per poi ricadere nella vasca inferiore attraverso otto ugelli in bronzo, e da qui nel condotto di scarico. Essa aveva a coronamento della fontana una testa di centauro, poi smontata e collocata su piedistallo, come lo stesso Varni riporta nel suo diario il 25 aprile del 1865. Smontata qualche tempo dopo la scomparsa di Odone, la fontana è stata ritrovata smontata nei fondi del palazzo nel 1996. A seguito del successivo restauro, fu esposta in quello stesso anno alla mostra genovese in memoria del principe, al termine della quale fu collocata negli ambienti dove si trova tutt'ora. Nel Real Collegio di Moncalieri (TO) è conservata un'acquasantiera, opera di Santo Varni e realizzata probabilmente in quegli stessi anni, in marmo bianco decorata con marmi policromi, sulla cui sommità della vasca lo scultore ha collocato un busto di un angelo, seguendo un'impostazione che rimanda proprio alla fontana oggetto di schedatura. L'acquasantiera di Moncalieri non vede però il diretto coinvolgimento dello scultore genovese, in quanto fu donata nel 1938 da Cesare Barbano, ex convittore, figlio di Mary Ighina, a sua volta nipote dello scultore. Santo Varni (1807-1885), scultore genovese di umili origini, seppe col tempo diventare un punto di riferimento per diverse generazioni di scultori genovesi, ai quali insegnò dal 1838, tenendo la cattedra di scultura all'Accademia linguistica di Belle arti, fino alla sua morte. Studioso e collezionista, Varni fu anche consulente per gli acquisti di archeologia, numismatica e arte antica del principe: un ruolo poliedrico, espressione del notevole status sociale conquistato
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0700377297
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Reale di Genova
  • ENTE SCHEDATORE Palazzo Reale di Genova
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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