Ulisse e Calipso. Ulisse e Calipso

dipinto ca 1670 - ca 1680

Pittura a olio su tela

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Napoletano
  • ATTRIBUZIONI Giordano Luca (attribuito)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Paolo De Matteis
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Roverella
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Roverella
  • INDIRIZZO via Laurenti 8/10, Rovigo (RO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Bartoli (1793) documenta in Palazzo Silvestri, sulla “facciata di contro alle finestre” nella “camera dei quadri”, una serie di “tre quadri grandi per traverso, uno esprimente la Fortuna […], l’altro figurante Ulisse, che, giunto all’isola di Calipso, la vede sopra un’ara, a cui sta egli davanti inginocchiato, versar odorosi umori per alimento dell’accesa fiamma, nell’istante, che a lui prepara alcuni lauti cibi, che sono dalle sue ancelle in vari bacili recati sono per adescarlo a seco rimanere; e il terzo rappresentante Venere […] sono essi insigni lavori allegorici, e di bei poetici pensieri ripieni del valente Luca Giordano gran maestro della scuola di Napoli sua patria”. In seguito alla donazione Silvestri del 1876, l’Ulisse e Calipso entrò nelle collezioni dell’Accademia, mentre l’Allegoria della Fortuna e l’Allegoria dell’Amor Sacro e dell’Amor Profano (che Bartoli identificava come Venere e Psiche) furono assegnati al Seminario Vescovile. Rinaldo Silvestri (1794) mantiene l’attribuzione a Giordano e valuta la serie dei tre dipinti quarantacinque zecchini. La critica (Ragghanti 1939-40; Valcanover 1962; Semenzato 1966; Romagnolo 1981) è per lo più concorde nell’attribuire il dipinto a Giordano, eccezion fatta per Ferrari e Scavizzi (1966) che lo riconducono dubitativamente al seguace Paolo de Matteis sulla base di una riproduzione fotografica. Ruggeri (1972) valuta la serie come un “insieme eccezionale di autografi dell’artista napoletano” e la colloca cronologicamente nel periodo in cui nella produzione di Giordano forte è l’influenza di Pietro da Cortona, ovvero nell’ottavo decennio, e quindi vicino ai dipinti del Museo Civico di Vicenza e Verona e prima delle due pale della Salute, l’Assunta (1667) e la Presentazione e Natività (1672), che importano a Venezia il gusto cortonesco. Lo schiarimento della tavolozza e il confronto con la Galatea degli Uffizi indurrebbero infatti a spostare l’opera alla metà dell’ottavo decennio. Pilo (1994) lo data invece “agli inoltrati anni ottanta”
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà mista pubblica/privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500730853
  • NUMERO D'INVENTARIO 360
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
  • ENTE SCHEDATORE Accademia dei Concordi
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Giordano Luca (attribuito)

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - ca 1670 - ca 1680

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE