La resurrezione dell'Eroe. allegoria della morte del soldato

monumento ai caduti a cippo, post 1920 - ca 1923

Su un basamento a sezione quadrata, in pietra grigia scabra, poggia un parallelepipedo in pietra bianca coronato da una cornice lineare. Al di sopra è collocato il gruppo scultoreo in bronzo che raffigura un Cristo consolatore che accoglie e sostiene tra le braccia il sodato, l'eroe caduto per la patria. Il corpo ignudo, coperto solo da un perizoma e le braccia distese alludono alla crocefissione. Il titolo della scultura "La resurrezione dell'eroe" indica il riscatto del sacrificio attraverso la memoria del ricordo. L'opera è circondata da una splendida cancellata in ferro battuto, opera dell' artigiano feltrino Carlo Rizzarda. Il monumento è completato da due pareti leggermente concave, che fungono quasi da quinta scenografica e che si trovano ai lati del viale d'ingresso al cimitero della città. Su ogni parete sono fissate dieci lapidi di granito grigio che riportano i nomi dei caduti nella prima e nella seconda guerra mondiale, oltre ai caduti delle guerre d'indipendenza, quelle coloniali (Eritrea, Somalia, Libia, Etiopia), la guerra di Spagna, i deportati e i dispersi nella seconda guerra e anche il nominativo di Candida Boscarin, cittadina feltrina fucilata a Marzabotto. Sulla parete a destra è riportato il testo del bollettino della Vittoria firmato dal generale Diaz

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