IX Gran Premio d'Italia. tracciato del circuito automobilistico dell'Autodromo di Monza
manifesto pubblicitario,
1931 - 1931
Bazzi Mario (1891/ 1954)
1891/ 1954
Lettura iconografica: circuito auotmobilistico. Categoria merceologica/ tipo evento: sport; gare; automobilismo; associazioni sociali; riduzioni ferroviarie. Nomi: IX Gran Premio I'Italia; Autodromo di Monza; Corsa di 10 Ore; RACI; Reale Automobil Club d'Italia; SAM; Società Autodromo di Monza. Luoghi: Monza
- OGGETTO manifesto pubblicitario
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MATERIA E TECNICA
carta/ cromolitografia
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ATTRIBUZIONI
Bazzi Mario (1891/ 1954)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta Nando Salce
- LOCALIZZAZIONE Complesso di Santa Margherita e San Gaetano
- INDIRIZZO Via Carlo Alberto, 31, Treviso (TV)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La costruzione dell'autodromo fu decisa nel gennaio del 1922 dall'Automobile Club di Milano per commemorare il venticinquesimo anniversario dalla fondazione[2]. Fu costituita la società SIAS (Società incremento automobilismo e sport) a capitale privato e presieduta dal senatore Silvio Crespi. I lavori iniziarono il 15 maggio e in soli 110 giorni fu completato. Il primo giro completo di pista fu percorso il 28 luglio da Pietro Bordino e Felice Nazzaro su una Fiat 570.[3] Si trattava del terzo circuito permanente realizzato al mondo, preceduto solo dalla pista americana di Indianapolis (1909) e da quella inglese di Brooklands (1907), oggi non più esistente essendo caduta in disuso nel 1939 alla vigilia della secondo conflitto mondiale e definitivamente chiusa nel 1945. Il progetto preliminare[4] prevedeva un tracciato a forma di "otto" della lunghezza di 14 km ma, a causa dell'impatto sul Parco Reale, si decise invece di approvare un progetto che utilizzasse in gran parte le preesistenti strade del parco e limitasse l'abbattimento degli alberi[5]. L'effettiva realizzazione del nuovo impianto fu coordinata dall'allora direttore dell'Automobile Club di Milano Arturo Mercanti, ed esso fu progettato dall'architetto Alfredo Rosselli e costruito dall'impresa guidata dall'ingegnere Piero Puricelli. Prevedeva un circuito costituito da due anelli che potevano essere utilizzati insieme, alternando un giro dell'uno a un giro dell'altro (il rettilineo d'arrivo era in comune e, in questo caso, veniva diviso in due corsie), oppure separatamente: una pista stradale di 5.500 metri con sette curve, e un anello di alta velocità di forma ovale con due curve sopraelevate, lungo 4.500 metri
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500672190
- NUMERO D'INVENTARIO 18325
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo Nazionale Collezione Salce
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia (con esclusione della citta' di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare) Belluno Padova e Treviso
- DATA DI COMPILAZIONE 2014
- ISCRIZIONI in alto a destra - BAZZI/ 1931/ IX - a stampa -
- STEMMI in basso a destra - civile - Stemma - Reale Automobil Club d'Italia - 1 - Circolare. Aquila ad ali spiegate con stemma sabaudo sul petto iscritta in un cerchio all'interno di un rombo con le lettere A R C I; il tutto circondato da ruota dentata coronata
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0