vera da pozzo, opera isolata - produzione veneziana (fine XV sec)

vera da pozzo, post 1490 - ante 1499

vera con fusto cilindrico, con sovrapposto elemento quadrato con unghie agli angoli e quattro archetti pensili a tutto sesto con piccola cuspide. Sotto una scantonatura è presente attaccatura di cannella di fontana (tamponata). La copertura è in cemento

  • OGGETTO vera da pozzo
  • MATERIA E TECNICA pietra d'istria
    CEMENTO
  • MISURE Altezza: 92 cm
    Larghezza: 120 cm
  • AMBITO CULTURALE Produzione Veneziana
  • LOCALIZZAZIONE Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE questa è l'unica rimasta di quattro vere da pozzo collocate originariamente nelle calli-corti (due in ciascuna calle) su cui affacciano le case a schiera tardo-quattrocentesche della "Marinarezza". Inserite in un’area marginale occupata da squeri (cantieri navali) le case a schiera di corte Colonne o Schiavona costituiscono un interessante esempio di abitazioni collettive costruite per un preciso fine sociale. Appartenenti all’”Ospitale del Comun” (facevano parte delle duecento case che costituivano gli ospizi delle Procuratie di Citra all’inizio del XVI secolo) erano destinate ad alloggio gratuito di marinai veneziani e di forestieri che si erano resi benemeriti al servizio della Repubblica. Le case della “Marinarezza”, introdotte da due grandi archi risalenti al 1645, si articolano in tre corpi paralleli risalenti al XV secolo e rappresentano uno dei più antichi esempi di edilizia popolare dove le abitazioni sono realizzate “in serie” e si succedono a “schiera”, riunite in più isolati formando un unità residenziale omogenea. La vera in oggetto, che non presenta alcun tipo di caratteristica decorativa significativa e/o iscrizione che permettano di datarla con precisione, è uno dei numerosi esemplari presenti sul suolo veneziano. La popolazione dei primi insediamenti nelle isole lagunari recuperava l'acqua dalle falde freatiche superficiali. Con il successivo spostamento della sede governativa nell'isola realtina, nel IX secolo, si intensificò il bisogno di reperire acqua potabile. La questione fu risolta con i pozzi, che ricreavano artificialmente piccole falde freatiche; erano strutture complesse che fungevano sia da filtro per la depurazione della pioggia che da cisterne. L'acqua piovana veniva convogliata all'interno del pozzo grazie ad alcuni tombini detti "gatoi", filtrata da strati di sabbia e argilla per giungere infine al fondo del pozzo. Da qui veniva estratta con un secchio. Utilizzata inizialmente solo come elemento di protezione per l'incolumità delle persone e per garantire acqua pulita grazie a un coperchio in legno o metallo, col passare del tempo la vera divenne anche oggetto di arredo urbano. I pozzi erano costruiti dai "pozzeri", sottoclasse della "scuola dei mureri" (muratori), attivi dal XIII secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500641280
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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