animale

formella, (?) 1928 - (?) 1932

formella zoomorfica: un volatile visto di profilo verso destra, posizionato nella parte bassa del rilievo, ha collo e muso retrospicente; il resto della specchiatura è arricchito da un tralcio di vite che crea un cicciolo con foglia tripartita. Una semplice cornice liscia racchiude il tutto

  • OGGETTO formella
  • MATERIA E TECNICA PIETRA
  • AMBITO CULTURALE Produzione Veneziana
  • LOCALIZZAZIONE Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE il rilievo è opera probabilmente databile alla prima metà de secolo XX a imitazione di formelle medioevali. Lo studioso Rizzi riferendosi alle falsificazioni veneziane afferma che “La produzione dei rilievi pseudobizantini (oltre a patere e formelle anche croci, plutei, fregi e altro) toccò l'apice all’inizio del Novecento in concomitanza colla diffusione dell’architettura neobizantina” (Rizzi, 1987, p. 87). Per quanto concerne le formelle in generale: “Per risalire alle origini del fenomeno artistico decorativo che ha visto la fioritura delle patere, ma anche di altri elementi decorativi come le formelle, bisogna rifarsi alla diffusione delle opere dell’artigianato bizantino: smalti, avori, stoffe, ceramiche, oggetti d’oreficeria e miniature. Tutti questi erano prodotti di fattura spesso raffinata facilmente introdotti e diffusi nel mercato della città di Venezia che, […], aveva un canale privilegiato con Costantinopoli e seppe bene far fruttare i suoi contatti con l’oriente. […] l’arco temporale di produzione delle patere va dalla fine del X sec. alla fine del XIII sec. anche se ve ne sono esemplari prodotti in periodo gotico che ricalcano e imitano i soggetti di quelle di questo periodo definite veneto –bizantine. Le pietre usate per la loro realizzazione sono prevalentemente il marmo greco dal color grigiastro, la pietra d’Istria e la pietra d’aurisina. […] il soggetto più riprodotto è l’aquila che ghermisce un leporide o gli becca il capo. Il significato di questa rappresentazione è abbastanza esplicito: l’aquila è il simbolo della virtù che trionfa sul vizio, in particolare la lussuria, raffigurato dall’altro animale. […] le fonti iconografiche a cui i lapicidi e gli artisti si sono ispirati per la realizzazione di questi rilievi si possono ricondurre essenzialmente a due repertori: quello delle immagini orientali, in particolare le bizantine-costantinopolitane (come ad esempio l’aquila), quello dei fabliaux medioevali (come ad esempio il serpente)” (Sunseri, 1999, pp. 4-5). A rigurado dell'immobile al quale è affissa la formella vi sono documenti conservati presso l'Archivio Celestia AMV - 1926/30 - IX/2/2 busta 1616 potocollo 27486 e AMV - 1931/35 - X/8/4 busta 1925 protocollo 61866
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500641258
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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