stemmi

rilievo, 1528 - 1528

elemento lapideo rettangolare con tre stemmi a rilievo e iscrizione

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA pietra d'istria
  • MISURE Altezza: 30 cm
    Larghezza: 100 cm
  • AMBITO CULTURALE Produzione Veneziana
  • LOCALIZZAZIONE arsenale
  • INDIRIZZO sestiere Castello, rio de le Vergini, Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE i tre stemmi sono scolpiti a rilievo su lastra rettangolare murata presso una delle torri dell’Arsenale di Venezia. Gli scudi, che appartengono (da sinistra verso destra) alla famiglia Dolfin, Sagredo e Capello, sono da collegarsi probabilmente ai Provveditori all’Arsenale: “Il governo dell’Arsenale era affidato, fin dai primordi, a tre patrizi chiamati Provveditori o Patroni all’Arsenal, ai quali nel 1490 s’aggiunsero dal Senato due individui del proprio corpo, e nel 1498 un terzo, col titolo di Sopra Provveditori all’Arsenal.” (Tassini, 1970, p. 39). L’Arsenale pare essere stato fondato nel 1104 e ampliatosi venne a occupare la zona nord-est di Venezia circondato dai canali di S. Pietro di Castello, la Tana, S. Francesco della Vigna, protetto da alte mura e da torri quadrate con l’insegna del Leone alato, simbolo della Repubblica di Venezia. Di fatti la cornice lapidea al di sopra degli stemmi in esame incorniciava un tempo un leone andante come riporta il critco d’arte Rizzi (1987, p. 19 n. 151a). Per quanto riguarda l’organizzazione araldica veneziana pare che iniziò a definirsi attorno al Mille. I colori azzurro e rosso, ritenuti i più aristocratici, assieme ai metalli argento e oro, dominarono gli stemmi più antichi. In seguito furono utilizzati anche il nero e il verde. Gli scudi con semplici partizioni e pezze onorevoli furono i più vetusti. I nobili Dolfin appartenevano alla “classe prima - case vecchie” “provenienti dalle famiglie tribunizie, 24 in tutto, 12 delle quali erano dette Apostoliche, perché avevano concorso all’elezione del primo Doge Paoluccio Anafesto nel 697, e 4 Evangeliste, perché avevano fondato, nel 725, il Monastero di S. Giorgio Maggiore” (Custoza, 1979, p. 10). I Sagredo e i Capello facevano parte della “classe seconda – case nuove”, formato dalle famiglie che avevano partecipato al Maggior Consiglio sin dall’800. Quattro ceti costituivano la cittadinanza veneziana: la nobiltà, il clero, i cittadini originari (burocratici), il popolo. A riguardo della nobiltà con la Serrata, voluta dal Doge Pietro Gradenigo, nel 1296, l’ordinamento del patriziato veneziano venne così organizzato: soltanto le casate che negli ultimi quattro anni presero parte al Maggior Consiglio ebbero ragione di appartenervi (furono più di un centinaio di famiglie). Nel 1379 vennero aggregate altre trenta famiglie che diedero un appoggio considerevole nella guerra contro Chioggia. Successivamente centoventiquattro famiglie (di cui quarantasette nella guerra di Morea, 1687-1717) entrarono a far parte della nobiltà dopo aver pagato centomila ducati alla Repubblica Serenissima. Altre quaranta famiglie provenienti da fuori Venezia, nobili da almeno quattro generazioni e con un utile annuo di diecimila ducati, si aggiunsero nel 1775
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500641099
  • DATA DI COMPILAZIONE 2013
  • ISCRIZIONI ai fianchi degli scudi - M / D / XX / VIII - maiuscolo - a incisione - latino
  • STEMMI primo stemma da sinistra - gentilizio - Stemma - famiglia Capello - partito, al delfino dell'uno all'altro
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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