cippo, opera isolata - produzione veneziana (secondo quarto sec. XIX)

cippo 1925 - 1925

pilo lapideo con iscrizione e con palo portabandiera

  • OGGETTO cippo
  • MATERIA E TECNICA pietra d'istria
  • MISURE Altezza: 133 cm
    Larghezza: 43 cm
  • AMBITO CULTURALE Produzione Veneziana
  • LOCALIZZAZIONE Caserma San Daniele
  • INDIRIZZO sestiere Castello, campo San Daniele, Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE il pilo lapideo è posto attualmente all’interno della caserma di S. Daniele. Su un fronte si legge la seguente iscrizione: “19 GENNAIO 1925” anche se non è dato sapere a che avvenimento si riferisca. Riguardo ai pili veneziani ancora oggigiorno ne è possibile ammmirare un gran numero (con o senza pennone) posizionati in mumerosi campi.“ Osservando l’ubicazione dei pili, le loro scritte, e cercando di individuare, da dipinti e da documenti, le insegne che vi venivano issate, si può aggiungere che fu una tradizione squisitamente popolare. Non mancano infatti alcuni pili voluti dalla Repubblica, situati in Piazza San Marco, o dedicati a personaggi illustri, ma nella grande maggioranza essi sono stati collocati ed usati dalle Scuole, ossia dalle Corporazioni di Arti e Mestieri, e dalle Confraternite religiose, cioè dalle strutture organizzative più vicine al popolo. E’ sintomatico rilevare a tale riguardo che il sestiere che conta il numero maggiore di pili è quello di Castello, cioè il più popolare ed il legato all’attività marinara, e che la loro costruzione continuò anche dopo la caduta della Repubblica, come pure il loro uso. Si può suppore che i pili più antichi abbiano avuto origine dai cippi che individuavano le conterminazioni romane, o da colonne usate per sorreggere croci, e che siano stati eretti nei luoghi più frequentati dagli iscritti alle rispettive Corporazioni, o nelle vicinanze delle relative Scuole” (Renier, 1985, pp. 3-4). L’area dove si trova il pilo in esame era un tempo l’area dove sorgevano chiesa e convento di San Daniele; lo storico Tassini (1969) in “Edifici di Venezia distrutti o vòlti ad altro uso” così scrive a riguardo di questi immobili: “Una piccola chiesa, che qui nell’820 fondò la famiglia Bragadin, venne donata nel 1138 a Manfredo, abate di Fruttaria della congregazione Cistercense di S. Bebedetto, che l’ampliò, e vi fece costruire appresso un convento per alcuni frati del suo ordine, sostituiti nel 1437 da monache Agostiniane. La chiesa di S. Daniele, che contava opere pregiate dei Vivarini, del Varottari, di Jacopo e Domenico Tintoretto, del Giordano, e di Pietro da Cortona, nel principio del presente secolo, unitamente al convento, divenne caserma, ma nel 1839 fu del tutto demolita. Il convento è tuttora caserma dei Reali Equipaggi” (p. 9)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500641094
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • DATA DI COMPILAZIONE 2013
  • ISCRIZIONI sul fronte opposto al rio - 25 GENNAIO 1925 - maiuscolo - a incisione - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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