simbolo di San Marco: leone

rilievo, (?) 1909 - (?) 1909

formella con scolpito a rilievo leone marciano "in moleca" (ossia a guisa di granchio); una cornice liscia racchiude il tutto

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA pietra artificiale
  • AMBITO CULTURALE Produzione Veneziana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo privato
  • INDIRIZZO Santa Croce, 2331-2332-2333/ Calle de la Regina, Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE il rilievo raffigurante il leone marciano, simbolo della città lagunare, è murato in facciata probabilmente a testimoniare l'edificazione da parte del Comune di Venezia dell'immobile agli inizi del XX secolo e della sua proprietà (si veda a riguardo la lapide commemorativa al civico n. 6 di Castello). Nella zona di San Piero, area un tempo insalubre, vennero costruiti altri alloggi popolari che tuttora recano sul fronte principale un ”leone in moleca” con inciso, come nel rilievo in esame, sul libro il vecchio numero civico che si ritrova ancora a volte, ad altezza uomo, affianco all’uscio d’entrata su una piccola formella quadrata in pietra. "San Marco è patrono di Venezia dal 1071, quando fu scelto come titolare della Basilica e Patrono principale della Serenissima, al posto di San Teodoro. [...] La cerimonia della consacrazione, avvenuta il 25 aprile 1094, fu preceduta da tre giorni di penitenza, digiuno e preghiere, per ottenere il ritrovamento delle reliquie dell'Evangelista, delle quali non si conosceva più l'ubicazione. Dopo la Messa celebrata dal vescovo, si spezzò il marmo di rivestimento di un pilastro della navata destra e comparve la cassetta con le reliquie, mentre un profumo dolcissimo si spargeva per la Basilica. Venezia restò indissolubilmente legata al suo Santo patrono, presente nel simbolo dell'antica Repubblica e dell'attuale città: un leone alato che artiglia un libro con la famosa scritta. Marco, venerato come Santo della Chiesa cristiana cattolica, ortodossa e copta, è patrono del Patriarcato di Venezia e della diocesi di Concordia-Pordenone, nonché protettore di interpreti, segretarie e segretari, notai, scrivani e ancora di calzolai, vetrai, pittori su vetro e ottici" (Simenoni, 2013 p. 8) A riguardo delle case popolari: “Studi molto precisi [...] dimostrano che l’esperienza veneziana sul problema della casa popolare, nei decenni a cavallo tra i due secoli, ha avuto decisiva influenza sulle politiche e sui provvedimenti sia legislativi che gestionali a scala nazionale. Luigi Luzzati ha raccolto il senso del decennio di fine secolo e ha trasformato l’esperienza in un progetto carico di futuro: la ‘legge per le case popolari’ del 1903 ha referenti nell’orizzonte europeo, concretato a Trieste con legge austriaca del 1902, assieme all’originale collaudo della ‘Commissione delle case sane economiche e popolari’ operante a Venezia dal 1893; essa stessa formula evoluta delle iniziative cittadine durante un trentennio. Filippo Grimani procede all’applicazione della legge Luzzati, trasformando la municipale Commissione, che gestiva finanziamenti della Cassa di risparmio, in ‘istituto autonomo per le case popolari’ (“Costruire a Venezia”, p. 29)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500641053
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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