kriss, opera isolata - manifattura di Giava (fine XVII-XVIII)

kriss post 1650 - ante 1799

Keris privo di fodero proveniente da Surakarta, Giava centrale. L'impugnatura (ukiran; deder o djedjeran a Giava) è in legno dalle evidenti venature, è caratterizzata da due patra, incisioni in forma di maschera, e da un piccolo particolare sporgente – kluntjung – tipico della produzione di Surakarta; lo stile dell'impugnatura è detto tunggaksemi canteng, dalla geometria molto curata. È presente un mendak in metallo, elemento ad anello posto tra impugnatura e lama, decorato a granulazione in stile untu walang; appare lievemente danneggiato e lacunoso di alcuni dei granuli che lo caratterizzano. La lama è di forma dapur mangkurat, tipica delle lame con tre ondulazioni: presenta tuttavia cinque curve (luk) appena accennate, cosa che costituirebbe un richiamo alla mitologia hindu in quanto richiama i cinque fratelli Pandawa, protagonisti del poema epico Mahabharata; è interessante notare come la rappresentazione di Bhima e Arjuna – i più noti Pandawa – sia spesso una scelta preferenziale per le impugnature figurative, specialmente a Bali, isola che ha mantenuto la religione induista diffusa anche a Giava all'epoca del regno Majapahit (1293-1528). L'elsa (ganja) non è stata realizzata separatamente della lama ma forgiata insieme ad essa, prendendo quindi il nome di ganja iras (“unita”). La lama è realizzata in acciaio damasco che ha subito un'operazione in fase di forgiatura che ne ha alterato il disegno (pamor rekan) creando un motivo a cerchi concentrici disposti su tre file: particolarmente decorativo, prende il nome di pamor udan mas il cui nome, “pioggia d'oro”, allude alla valenza talismanica attribuita al keris di favorire la ricchezza e l'abbondanza

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