Keris sajen privo di fodero e proveniente da Giava. Il keris sajen (“offerta”, perché l'uso cerimoniale che si faceva di questo oggetto era seppellirlo nel terreno sul quale avevano luogo determinati riti religiosi), o deder iras per la caratteristica impugnatura unita alla lama, era considerato un oggetto esoterico e non era un'arma come il suo aspetto farebbe supporre: è ricavato da un'unica porzione di metallo (ferro acciaioso o acciaio damascato), presenta una lama molto sottile e dalla forma piuttosto semplice e una impugnatura forgiata in forma di figura umana rannicchiata con le mani poste sulle ginocchia leggermente reclinate. La figura rappresentata ha i tratti somatici resi molto sommariamente e viene interpretata come un antenato divinizzato, cosa che renderebbe l'oggetto una testimonianza di questo tipo di culti. Al forte (sorsoran) è possibile notare un pamor, disegno della damaschinatura, di tipo batu lapak
- OGGETTO kriss
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MATERIA E TECNICA
METALLO
- AMBITO CULTURALE Manifattura Di Giava
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo d'Arte Orientale
- LOCALIZZAZIONE Ca' Pesaro
- INDIRIZZO Santa Croce 2076, Venezia (VE)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500303929
- NUMERO D'INVENTARIO 8837
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Venezia e dei comuni della gronda lagunare
- DATA DI COMPILAZIONE 1998
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0