kriss, post 1500 - ante 1599

Keris mancante di fodero e proveniente dall'isola di Madura. L'impugnatura (ukiran) in avorio marino è ricavata da una porzione di zanna comprendente il tratto terminale della cavità pulpare, cavità che è stata riempita mediante un'anima in legno nella quale si innesta il codolo della lama. Osservando l'estremità dell'impugnatura opposta alla lama si può notare un foro (diametro 9x14 mm) riferibile alla camera pulpare la cui forma ovale lascia supporre che il manufatto sia stato realizzato con avorio ricavato da un dente di dugongo (dugong dugon) piuttosto che di capodoglio. L'impugnatura è di tipo donoriko, decorata con volute floreali. Nella parte anteriore è cesellato un cavallo alato, chiamato kuda panoleh, emblema del sultano di Sumenep e ora parte del blasone della kabupaten – suddivisione amministrativa di una provincia – di Sumenep, che corrisponde alla regione ad est dell'isola di Madura. É presente un elemento metallico di transizione tra lama e impugnatura – chiamato mendak – decorato alle estremità a granulazione e con un'incisione in forma di cordoncino. La lama ha un profilo ondulato (dapur luk) e presenta eccezionalmente un numero pari di curve, dodici: tradizionalmente le ondulazioni della lama sono sempre in numero dispari, anche se risulterebbe possibile, seppure molto raro, individuare keris con dodici curve per il significato simbolico associato a questo numero (si veda V. Ghiringhelli, The Invincible Krises 2, 2007 e A. H. Hill, Keris and Other Malay Weapons, 1956). Si possono individuare dei fori a cui viene associato un valore spirituale – alla base della lama causati dall'azione corrosiva del liquido utilizzato per il tradizionale lavaggio (siraman) rituale e periodico dell'arma. La forma della lama è di tipo dapur sabok inten (cfr. G. Tammens, De Kris, 1994) e l'elsa (ganja) è sottile e particolarmente allungata, carattere distintivo dei keris giavanesi di produzione più antica

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