motivi decorativi

cetra, ca 1700 - ante 1889

Yángqín o yōkin 揚琴 . Salterio trapezoidale cinese percosso con bacchette di bambù (presenti e in buono stato). Perimetro sagomato mistilineo. Coperchio riccamente decorato con pitture dorate raffiguranti bambù e iscrizioni in cinese classico

  • OGGETTO cetra
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ pittura a porporina in oro
    METALLO
  • MISURE Altezza: 4.1 cm
    Lunghezza: 28.3 cm
    Larghezza: 73.2 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Giapponese
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Ambito Cinese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo d'Arte Orientale
  • LOCALIZZAZIONE Ca' Pesaro
  • INDIRIZZO Calle delle Croci, Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE (SM-CHSN) 314.122 (SM-CHSD) Box zither. (Board zither with resonator box). The string bearer is a board – The plane of the strings is parallel with that of the string bearer – The resonator is made from slats. (SM-CHSE) DOI: 10.2307/842168 Lo strumento è un adattamento del santur persiano, che fu introdotto sulle coste del Guangdong nel sud della Cina durante il tardo periodo Ming (1368-1644). (SM-MT-MTCT) Strumento trapezoidale di legno duro (generalmente acero, olmo o betulla). La cassa di risonanza, di legno morbido (spesso pino bianco) può essere leggermente incurvata. Ha due ponticelli tenuti fermi dalla pressione delle corde. Ogni ponticello ha 7 sporgenze di legno che supportano la lunghezza delle corde. Le corde sono organizzate in due gruppi, destro e sinistro, ciascuno accordato diatonicamente con corsi (coppie di corde) doppi per ogni posizione. Le corde corrono dai perni di destra (usati per accordarle) fino a delle chiavi sul lato sinistro che le tengono in tensione. (SM-AA-AAA) La posizione dei ponticelli divide ogni corda con un rapporto costante di 2:3, sicché i suoni risultanti sul lato sinistro e destro sono in rapporto di quinta (sol-re, la-mi, ecc.). (SM-AA-AAE) L’estensione copre circa due ottave, a seconda del numero di ponticelli presenti. (SM-UTUE) Lo strumento è posato su un sostegno, l’esecutore si posiziona in corrispondenza del lato lungo e usa due sottili bastoncini (qinzhu) per percuotere le corde. Tremoli e accordi spezzati o arpeggiati sono frequenti. Altre tecniche esecutive includono armonici, glissando, percuotere con il retro del bastoncino per ottenere un suono percussivo, e vari effetti di smorzamento. (SM-UTUO) Lo yangqin fu rapidamente accettanto negli ensemble cantonesi e del Chaozhou, dove è tuttora impiegato. Viene anche usato per accompagnare i generi vocali nel nord del paese e narrativi nel Sichuan. Alla fine del ventesimo secolo, è stato introdotto gradualmente negli ensemble di “seta e bambù” (sizhu) dell’area centro-orientale della Cina. Ha un repertorio cospicuo nella tradizione musicale dei conservatori, che include anche brani composti a partire dagli anni ’80 sotto l’influenza della musica d’arte dell’Europa occidentale. In Giappone, con il nome di yōkin, è usato nel repertorio minshingaku 明清楽 (musica delle dinastie Ming 明 e Qing 清), in auge soprattutto tra la fine del diciannovesimo e l’inizio del ventesimo secolo a Nagasaki. L'ambito culturale è sia cinese che giapponese, dato che lo stesso strumento era in passato impiegato in repertori presenti in entrambi i paesi. Tuttavia, la probabile provenienza geografica di questo specifico esemplare giustifica l'assegnazione primaria all'ambito culturale giapponese. In altre parole, lo strumento era probabilmente utilizzato in Giappone nel repertorio di origine cinese Minshingaku, ma il carattere transnazionale di questo stesso repertorio consentirebbe una duplice assegnazione
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500272430
  • NUMERO D'INVENTARIO 7479
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Venezia e dei comuni della gronda lagunare
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Venezia e dei comuni della gronda lagunare
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2018
  • ISCRIZIONI retro del coperchio, lato destro - 廣恒聲巧手造 讀易茅齋夏日長 琅歼繞屋擬潇湘 山風一夜吹疏雨 共愛西窗五月涼 偶撿集古咏竹詩 雪泉山人并题 Commento: Si tratta di una citazione della poesia 题竹三首其三 (“Terza poesia di tre a tema bambù”) di Liu Yongzhi 劉永之, poeta di epoca Yuan (1279-1368). Strutturalmente, la poesia segue le regole dei componimenti jueju (七言绝句 quartina tronca jueju in settenari). Lo schema delle rime è jiayinyun 押阳韵. Il soggetto della poesia è impegnato nella lettura del Libro dei Mutamenti e riflette sulla natura che lo circonda: le giornate estive sembrano allungarsi, le ombre dei bambù girano intorno alla stanza come le acque del fiume Xiang, mentre il vento dai monti (con un gioco di parole denominato Gu, come uno degli esagrammi del Libro dei Mutamenti) soffia di notte portando con sé la pioggia. Il poeta conclude affermano che tutti amano il fresco del quinto mese (del calendario lunare cinese) sulla finestra occidentale. La prima e l’ultima riga sembrano dare indicazioni sull’autore della poesia o dell’iscrizione, ma il loro significato non è chiaro. (Compilato con la collaborazione della Dott.ssa Mitsuhira Yūki, Research Fellow presso lo International Research Centre for Japanese Studies di Kyoto e della Dott.ssa Giulia Baccini, Università Ca’ Foscari di Venezia) - Takemoto 竹元 - corsivo, ideogrammi - a pennello - cinese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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