motivi decorativi
flauto traverso,
ca 1700 - ante 1889
Shinteki 清笛 in legno di bambù. Estremità in avorio. Decorato in oro
- OGGETTO flauto traverso
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MATERIA E TECNICA
avorio, intaglio
- AMBITO CULTURALE Ambito Giapponese
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Ambito Cinese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo d'Arte Orientale
- LOCALIZZAZIONE Ca' Pesaro
- INDIRIZZO S. Croce 2076, Venezia (VE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE (SM-CHSN) 421.121.12 (SM-CHSD) “Edge flutes. Flutes without duct. Side-blown flutes. Open. With fingerholes.” A narrow stream of air is directed againstan edge. – The player blows against the sharp rim of a hole in the side of the tube. (SM-CHSE) 10.2307/842168 (SM-OSD) Le numerose varianti della famiglia di flauti traversi chiamati collettivamente dizi 笛子 sono impiegati in repertori disparati su tutto il territorio cinese. Le versioni più corte e dunque più acute, in particolare, sono associate alle tradizioni operistiche del nord nel diciottesimo e diciannovesimo secolo. È possibile che sia stato introdotto in Giappone come strumento del repertorio cinese minshingaku 明清楽 (musica cinese delle dinastie Ming e Qing). In mancanza di documentazione specifica relativa alla provenienza dello strumento, è impossibile stabilire se l’esemplare sia di fattura cinese o giapponese, ma sembra probabile che l’ambito d’uso sia la produzione di musica cinese o quasi-cinese in Giappone nota come minshingaku. L'ambito culturale è sia cinese che giapponese, dato che lo stesso strumento era in passato impiegato in repertori presenti in entrambi i paesi. Tuttavia, la probabile provenienza geografica di questo specifico esemplare giustifica l'assegnazione primaria all'ambito culturale giapponese. In altre parole, lo strumento era probabilmente utilizzato in Giappone nel repertorio di origine cinese Minshingaku, ma il carattere transnazionale di questo stesso repertorio consentirebbe una duplice assegnazione.(GIOLAI 2018) Corrispondente al cinese Qing Di, lo Shinteki è un flauto traverso di bambù. Fa parte dell'orchestra per il Mishingaku (musica cinese delle dinastie Ming e Qing). Prevede sei fori più uno extra coperto da una sottilissima membrana di bambù per il timbro. (KISHIBE 1989)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500272421
- NUMERO D'INVENTARIO 7470
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Venezia e dei comuni della gronda lagunare
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2018
- ISCRIZIONI Parte superiore del corpo. Tra la testa dello strumento e il foro d'insufflazione. (SM-ISEP) - Trascrizione (SM-ISEI) 去年花內占尺别 今日(?)花开又一年 小山 Traduzione (SM-ISEB) “L’anno scorso tra i fiori / ci siamo incontrati e lasciati; ora i fiori sono sbocciati di nuovo / un altro anno è passato”. (Benedikter 1961, 115) Commento (SM-ISEN) Si tratta di una versione modificata dei primi due versi della poesia Ji Li Dan Yuanxi 寄李儋元錫 (Inviato a Li Tan e Yüan Hsi) del poeta Wei Yingwu 韋應物 (737-792). La poesia è nella forma sintetica della quartina jueju 絕句, che comprende quattro versi di 5 o, come in questo caso, 7 caratteri. Il tema è quello ricorrente del commiato dagli amici. Il componimento è contenuto nella celebre raccolta Tangshi sanbai shou 唐詩三百首 (Trecento Poesie Tang) redatta dal letterato Sun Zhu nel diciottesimo secolo. L’iscrizione presenta alcune discrepanze rispetto alla versione originale, in particolare nel primo verso. Non è chiaro se ciò sia dovuto ad un errore di trascrizione o a un intervento volontario teso a alterare il significato del testo. Il quarto carattere dovrebbe essere 里 anziché 內; il quarto carattere dovrebbe essere 逢 anziché 占; il sesto carattere dovrebbe essere 君 anziché 尺. Inoltre, la scrittura corsiva con cui è eseguito l’intaglio rende difficile l’identificazione certa di alcuni caratteri: in particolare, il nono carattere (日) è dedotto dal testo originale. L’iscrizione è dipinta con un pigmento bianco, seguita da due caratteri (小山) dipinti con un pigmento rosso. Questi due caratteri potrebbero indicare il nome, Koyama, del costruttore (con ogni probabilità giapponese), o dell’attività commerciale responsabile della produzione di questo strumento. Da notare il fatto che gli stessi due caratteri sono leggibili al termine dell’iscrizione presente sul flauto traverso NCNT 00272420 (ROZ (2)). (Compilato con la collaborazione di Takahashi Yūka 髙橋夕香, Kusakabe Keiko 日下部圭子, della Dott.ssa Mitsuhira Yūki 光平有希, Research Fellow presso lo International Research Centre for Japanese Studies di Kyoto, e della Dott.ssa Giulia Baccini, Università Ca’ Foscari di Venezia). Testo originale: 去年花里逢君别 今日花开又一年 BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO Benedikter, Martin. 1961. “Le Trecento Poesie T’ang”. Einaudi, Torino. Egan, Charles. 2008. “Recent-Style Shi Poetry: Quatrains (Jueju)”. In “How to Read Chinese Poetry. A Guided Anthology”, Edited by Zong-Qi Cai, Columbia University Press, New York. (pp.199-225) - (SM-ISEA) Koyama - a incisione - cinese
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0