monumento funebre - ambito veneto (sec. XX)
monumento funebre,
1944 - 1944
Monumento funebre composto da una lastra sul cui fondo si appoggia un blocco a forma di parallelepipedo in pietra non lavorata
- OGGETTO monumento funebre
-
MISURE
Altezza: 80 cm
Lunghezza: 200 cm
Larghezza: 118 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Cimitero Ebraico
- INDIRIZZO Via Antonio Badile, 89, Verona (VR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nata a Trieste il 20 novembre 1920, uccisa sul monte Comun di Negrar (Verona) il 17 settembre 1944, maestra elementare, Medaglia d'oro al Valor militare alla memoria. La sua era una famiglia di ebrei cecoslovacchi (Rosental il nome d'origine), che si era trasferita in Italia. Giovanissima insegnante presso la scuola elementare israelita di Trieste, Rita ebbe le prime dolorose esperienze quando, nel 1938, entrarono in vigore le leggi fasciste antisemite. Lei, come tanti altri ebrei italiani, fu perseguitata con i genitori, ma non lasciò Trieste. Solo dopo l'armistizio convinse i suoi a rifugiarsi in un paesino friulano, salvandoli così dalla deportazione, nella quale sarebbero poi morti tutti i parenti all'estero della famiglia. Per se stessa Rita scelse la via della resistenza. Prima svolse attività antifascista clandestina a Portogruaro, poi entrò nel movimento partigiano in provincia di Verona, svolgendo attività di collegamento e di organizzazione delle nascenti formazioni combattenti. La giovane insegnante provvide personalmente alla costituzione di una piccola banda (la formazione "Aquila"), che contava in tutto (lei compresa), quattro partigiani. Quelli dell'"Aquila" combatterono per mesi in Valpolicella e nella zona di Zevio facendo proseliti. Dopo un anno, nella baita che era diventata la loro base sul monte Camun, si trovavano, con Rita Rosani, una quindicina di combattenti. Quando furono accerchiati durante un rastrellamento, resistettero per ore. Poi il gruppo decise una sortita. Gli uomini proposero a Rita di dileguarsi dalla parte opposta, ma la ragazza uscì per prima allo scoperto con un moschetto in mano. Ferita e catturata, Rita fu uccisa con un colpo alla testa da un sottotenente repubblichino che, condannato a vent'anni nel 1945, sarebbe tornato libero poco dopo. Al nome di Rita Rosani sono state intitolate due vie a Verona e Trieste; un cippo è stato eretto sul luogo dove Rita è stata uccisa; una lapide la ricorda nell'atrio della Scuola ebraica di Trieste; su un'altra lapide, posta all'ingresso del tempio israelitico di Verona, è inciso, in ebraico, un passo della Bibbia: "Molte donne si sono comportate valorosamente, ma tu le superi tutte" e una sulla facciata recita "Alla memoria di / Rita Rosani / medaglia d'oro della Resistenza / che immolò la giovane vita / per i più alti ideali dell'umanità / perchè non si credessero / inerti le vittime / incontrastati gli oppressori /gli ebrei d'Italia / ad esaltarne il sacrificio /a tramandarne il ricordo / questa lapide posero /nel decimo anniversario della liberazione 30 ottobre 1955 14 cheshvàn 5716
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso non cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500231192
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Regione Veneto
- DATA DI COMPILAZIONE 1995
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sulla lastra - Rita Rosani / banda armata dell'Aquila / medaglia d'oro al V.M. / Trieste 20-XI-1920 / caduta sul monte Comune/ 17-IX-1944 // Per comune desiderio / del comandante / dei compagni d'arme / e della Comunità Israelitica / di Verona / le spoglie ricuperate / qui riposano - caratteri ebraici quadrati - a solchi - ebraico
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0