San Girolamo
dipinto
1566 - 1566
La mortificazione ascetica è il motivo più vistosamente accentuato: il santo, dalla fluente barba bianca, impugna nella destra la pietra con la quale si batte il petto nudo, mentre contempla, rapito,il Crocifisso. Il teschio allude alla vanità delle seduzioni del mondo ed il codice aperto rinvia alla Sacra Scrittura di cui il santo fu traduttore ed esegeta
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Caliari Paolo Detto Veronese (1528/ 1588)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Pietro Martire
- INDIRIZZO Fondamenta dei Vetrai, s.n.c, Venezia (VE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto fu eseguito per Francesco degli Alberi nel 1566 per la cappella di S.Girolamo, attigua alla chiesa di S. Maria degli Angeli a Murano, e trasportato in chiesa nel 1667 finchè, in seguito alle soppressioni napoleoniche passò nella vicina chiesa di S.Pietro Martire. Sempre ritenuto autografo, è stato collocato dal Pignatti nel periodo "freddo" del settimo decennio. Lo sfondo,dall'ambientazione totalmente naturalistica: rocce e fronde d'alberi, è insolito nel Veronese
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Venezia e dei comuni della gronda lagunare
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici di Venezia
- DATA DI COMPILAZIONE 1990
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0
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