La famiglia di Lutero. Ritratto di famiglia

dipinto,

Tela di formato rettangolare, a sviluppo verticale, con cornice dorata databile al XIX secolo. Ritratto famigliare con padre, madre e figlioletto, ambientato su di un paesaggio costiero. Il piccolo trattiene nella mano un biglietto con i precetti e gli ammonimenti diversificati di entrambi i genitori

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Previtali, Andrea (detto Il Cordeliaghi) (1480 Ca-1528): pittore
  • LOCALIZZAZIONE Bergamo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, un intimo ritratto famigliare dovuto all'artista bergamasco e allievo del Giambellino, Andrea Previtali, faceva parte della collezione dei conti Moroni, riunita a partire dal conte Francesco (1606-1679) sino alla prima metà dell’Ottocento, grazie all’impulso del conte Pietro (1792-1858; sugli inizi seicenteschi della collezione si veda la "Relazione storica" in allegato al vincolo del 2005, mentre sull'incremento settecentesco della collezione con innesti dalla famiglia Furietti, cfr. De Franceschini 2014, Cenni biografici, p. 95 e note 3-5). In particolare, il dipinto figura tra i beni elencati nell'inventario post-mortem di Francesco Moroni (elenco all'interno del fidecommisso rogato il 28 settembre 1680, cfr. Relazione storica in allegato), come parte del primo nucleo collezionistico conservato nel palazzo famigliare di via Porta Dipinta, a Bergamo. Citato da Berenson nel 1957 come opera di Previtali all’interno del suo repertorio sulla pittura italiana (nella sezione dedicata alla scuola veneziana), il dipinto era già stato rubricato sotto tale paternità nel manoscritto di Elia Fornoni (“Note biografiche sui pittori bergamaschi”, ante 1925, p. 108, n. 31, Ms conservato presso la Curia vescovile di Bergamo). In seguito Fritz Heinemann spostò l'attribuzione verso Giovanni Cariani (Giovanni Bellini e i Belliniani, 1962, S 395). La critica successiva ha pienamente accettato l'assegnazione a Previtali, vista anche la prossimità dell'opera ai lavori di Lorenzo Lotto: entrambi gli artisti furono impegnati attorno al 1523 per la chiesa di S. Maria Maggiore di Bergamo. Tra i frutti di tale incontro si conta anche l'opera in esame, ispirata ai diversi ritratti coniugali licenziati dal Lotto tra 1523 e 1524. Francesco Colalucci ha proposto inoltre di identificare gli effigiati con Giovannino Casotti e la moglie Caterina - che nel 1521 diedero alla luce Giovan Vitale - appartenenti alla famiglia dei committenti della Madonna Casotti di Previtali, oggi in Accademia Carrara
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303270196
  • NUMERO D'INVENTARIO FAI_002735
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • ISCRIZIONI + pater/ Magis te fili optimorum morum/ quam divitiarum opto heredem/ Mater/ Fili deum time et mandata/ eius observa - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Previtali, Andrea (detto Il Cordeliaghi) (1480 Ca-1528)

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'