Circoncisione di Cristo

dipinto, post 1601 - ante 1650

Composizione a sviluppo verticale. Al centro della tela è rappresentato Gesù Bambino, nudo, tenuto in braccio dalla Vergine, dipinta a sinistra, e offerto al sacerdote, rappresentato stante e con il busto reclinato in avanti sulla destra. Maria indossa camicia, tunica, manto e velo. Dietro di lei una seconda figura femminile rappresentata di profilo, velata e con la cesta dell’offerta sul capo e una terza di cui si intravede appena il volto che osserva la scena. Il sacerdote, anziano e barbato, indossa un camice e un piviale, vicino a lui una vasca. Dietro di lui, due figure maschili barbate, la prima delle quali porta sul capo un turbante. Sfondo architettonico appena accennato e chiuso, superiormente, da un tendone drappeggiato. In basso, a destra, un cartiglio con iscrizione. La tela è collocata entro una cornice di formato e luce rettangolare in legno intagliato e verniciato a listello

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 175 cm
    Larghezza: 150 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Milanese
  • LOCALIZZAZIONE Santa Maria al Paradiso
  • INDIRIZZO Corso di Porta Vigentina, 14, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’iconografia di queste Teofania è assai singolare, in contrasto con la qualità mediocre del linguaggio pittorico. Maria, a sinistra, è in piedi, con alle spalle le due ancelle che i Vangeli apocrifi (in specifico, il Protovangelo di Giacomo) associano alla Natività; ma una delle due potrebbe anche essere la profetessa Anna figlia di Fanuele, se interpretiamo il vecchio a destra, che riceve il Bambino portogli da Maria Paidopherousa, come Samuele (la fonte è ovviamente Luca 2, 22-38); eppure la presenza alle sue spalle di due personaggi (uno moro e con turbante) rimanda ai Re Magi, privi però dei loro consueti doni di oro, incenso e mirra. Inoltre, Simeone/Baldassarre è privo degli attributi sacerdotali che, per quanto impropri, gli vengono attribuiti dalla tradizione iconografica in collegamento sia con la Presentazione sia, per osmosi iconica, con la Circoncisione. Si può quindi ritenere il dipinto una Teofania, volutamente ambigua nella combinazione di iconemi. Il cartiglio trinitario-mariano pone il dipinto in ambio servita, dove questo tipo di giaculatorie godeva di ampia diffusione; e rende quindi probabile la provenienza da San Dionigi. La finezza iconografica e devozionale coincide però con un linguaggio formale debole, consapevole della pittura milanese di primo Seicento (il classicismo di Camillo Procaccini evidente nel Bambino) di cui però fornisce una rilettura devota e pacata, direi verso il quarto decennio del secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303268550
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Milano
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Milano
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI recto, tela, angolo inferiore destro - AVE FILIA / SANCTA DEI PATRIS / AVE MATER / ALMA DEI FILII / AVE SPONSA / CARA DEI / S(piritus) - capitale - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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