Motivi decorativi a finti marmi venati

decorazione pittorica, 1579-1580

Apparato decorativo murale costituito da motivi a finti marmi colorati, esteso da terra fino al cornicione in stucco delle pareti e all'interno degli sguinci delle finestre. Lo zoccolo è composto da successione di intarsi geometrici nei toni del rosso su fondo giallo chiaro. Sulle pareti nord e ovest (ma la stessa impostazione si intuisce per quanto riguarda le porzioni dipinte tra le finestre della parete est) sono accostate due vaste aree rettangolari delimitate da cornice di colore viola, all'interno delle quali un bordo costituito da intarsi di varia forma (gialli, verdi e rossi) corre attorno a un'incrostazione centrale di forma rettangolare, a sua volta caratterizzata da composizione interna e vari colori; tra i due campi maggiori si colloca un pannello rettangolare dal contorno violaceo, al cui interno è posto un ulteriore campo ottagonale con medesimo profilo. Il motivo dell'ottagono inscritto nel rettangolo è ripreso nell'area soprastante il camino, sulla parete sud, nella quale è dipinta un'iscrizione commemorativa, a completamento di quella presente sulla parete opposta. Alle estremità delle pareti, pannelli gialli con profili grigio/azzurri, che riprendono la decorazione dipinta all'interno degli sguinci delle finestre

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Scuola Mantovana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Ducale/ D, 1, 9/ Sala dei Duchi
  • INDIRIZZO p.zza Sordello, 40; p.zza Paccagnini, 3, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Valli (2014, p. 25, nota 86) annota che l'apparato decorativo murale della sala fu riscoperto in età napoleonica quando, all'inizio del secondo decennio del XIX secolo, fu liberato dallo scialbo effettuato nel 1797. La decorazione a finti marmi si allinea in stile e impostazione a quella osservabile negli altri ambienti dell'appartamento e, come in quei casi, fu ampiamente restaurata nel corso dei lavori effettuati alla fine del terzo decennio del secolo scorso. La brusca interruzione delle incrostazioni a finti marmi osservabile sulla parete orientale si deve alla realizzazione, nel corso del XVII secolo, delle due finestre laterali (Koering 2013, pp. 347-348; Valli 2014, p. 512): anche L'Occaso (2008, p. 110, nota 79) osserva che questa parte dell'edificio dovette essere ampliata verso sud, forse già alla fine del Cinquecento, come attestato dalla facciata esterna della sala. La descrizione dello stato dell'ambiente prima dell'inizio del restauro del 1928-1931 dà la misura di quanto reintegrato nel corso dei lavori, affidati per la parte pittorica ad Arturo Raffaldini. Osserva infatti Cottafavi (1931, pp. 91-92): “al posto del camino, [si apriva] un orrido vano […]. Tre delle finestre erano state chiuse con muri di una testa […]; la piccola porta originaria di immissione nella antisala era otturata essendosene aperta altra di grandi dimensioni, fra la precedente e il muro esterno”; sulla parete settentrionale si apriva inoltre una porticina, otturata nell'occasione, e furono riscontrate (come nella vicina antisala) tracce di una successione di nicchie grandi e piccole, segno di un probabile riadattamento di preesistenze architettoniche. Sopra il camino (parete sud) e al centro della parete nord, due iscrizioni dipinte ricordano la data e la fonte di finanziamento del restauro diretto da Cottafavi. Negli anni Novanta del secolo scorso Antonio Colombo restaura il camino e la soprastante porzione di intonaco affrescato (ASoMn, Relazioni Restauro, MN 523, s.d.)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267680-3
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI Parete nord, nella finta tarsia marmorea al centro - Settembre / MCMXXX / Anno / VIII E.F - Società per il Palazzo Ducale (?) - capitale romana - a pennello - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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