Sposalizio di Maria Vergine, Salomone fa sedere sul trono la madre Betsabea e Mosè salvato dalle acque (parete destra)

dipinto murale, 1671 - 1671

Personaggi: Mosè

  • OGGETTO dipinto murale
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Villa Francesco (attribuito): esecutore delle quadrature
    Danedi Giovanni Stefano Detto Montalto (1608/ 1690)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa della Certosa delle Grazie
  • INDIRIZZO viale Monumento, 4, Certosa Di Pavia (PV)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella settima cappella di destra, la parete laterale affrescata nel 1671 dal Montalto mostra al centro lo Sposalizio della Vergine, mentre nei piccoli riquadri laterali, incorniciati da edicole ornate di festoni, sono raffigurati Salomone, che fa sedere la madre Betsabea su un trono con copertura a baldacchino (a sinistra), e Mosè bambino salvato dalle acque (a destra). Sopra le edicole si sporgono due angioletti recanti rami fioriti. Nel riquadro principale, le figure allungate, avvolte in panneggi avvitati, si assiepano al centro di un ambiente barocco riccamente decorato. Sopra i gradini del tempio, il sacerdote unisce Maria e Giuseppe, ambedue giovani, sotto gli sguardi degli altri pretendenti. A sinistra, una donna prende per mano un bambino, curioso di vedere la scena. A destra, seduto su un gradino, uno dei pretendenti ormai sconfitti tenta di spezzare senza grande convinzione la sua verga, in un gesto aggraziato volto a aumentare l'illusionismo e la tridimensionalità della scena con lo scorcio delle gambe allargate e la torsione del busto. Tipico inserto domestico è il cane in primo piano. ||La composizione richiama le tele delle Storie della Vergine del Santuario delle Lacrime di Treviglio, anche se nei dipinti pavesi sembra minore l'intervento accanto al Montalto dei figli di questo, Andrea, Carlo Antonio e Giovanni. L'eclettismo del pittore unisce spunti tratti dal Morazzone, da Carlo Francesco Nuvolone, da Pietro da Cortona, dal Veronese.||La decorazione architettonico-scultorea che circonda il riquadro principale mostra di attingere sia a schemi già acquisiti sia a nuove sperimentazioni. Tra gli elementi ornamentali si contano finte sculture, edicole, cornici, inseriti in una monumentale architettura con due sfondati successivi: quello in primo piano su cui si apre il riquadro figurato e quello alle spalle dei personaggi con con il catino absidale a conchiglia e l'imposta della soprastante cupola a cassettoni con rosoni. La fusione tra le figure e l'ambientazione architettonica è accentuata dallo sconfinamento della veste della donna a destra nello spazio della finta porta, del tutto simile a quella vera sul lato opposto. Le quadrature sono attribuite per via documentaria a Francesco Villa, anche se recentemente (A. Spiriti, 2008) si è supposto l'intervento di Giovanni Ghisolfi.||I due riquadri ai lati dell'altare, incorniciati entro edicole identiche a quelle della parete opposta, mostrano scene bibliche tratte dalle vite di due donne: a sinistra, Giuditta ritorna dal suo popolo trionfante, con la testa del nemico Oloferne; a destra, Abigail, moglie di Nabal, placa con doni l'ira di Davide contro su marito (la donna sposerà in seguito lo stesso Davide).||La pittura del Montalto si fa qui libera e spontanea, con esiti felici di immediatezza espressiva
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300702336-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale e Museo della Certosa di Pavia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 2011
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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