incoronazione di Maria Vergine/ episodi del Vecchio Testamento/ Dottori della chiesa
dipinto
ca 1709 - ca 1710
Brina Giuseppe (1684 Ca./ Post 1772)
1684 ca./ post 1772
Pozzi Giovanni Battista (1670 Ca./ 1752)
1670 ca./ 1752
la cupola ottagonale è interamente dipinta con otto oculi che la illuminano sostenuti da quattro pennacchi con i dottori della chiesa, mentre il resto della decorazione è dedicata alla glorificazione di Maria Vergine; otto medaglioni monocromi con episodi biblici completano il ciclo
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco
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ATTRIBUZIONI
Brina Giuseppe (1684 Ca./ Post 1772)
Pozzi Giovanni Battista (1670 Ca./ 1752)
- LOCALIZZAZIONE Morbegno (SO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione della cupola rappresenta la glorificazione della Vergine. Nei pennacchi sono raffigurati i quattro dottori della chiesa: la scelta è dovuta al fatto che essi si sono interessati al dogma dell'Immacolata Concezione, celebrato nella cupola. Gli episodi dell'antico testamento rappresentano l'umanità di Maria; le otto virtù sono presenti nella fascia che collega le scene precedenti all'incoronazione della Madonna. La narrazione si inserisce nella disputa, sempre aperta nella chiesa, sul dogma dell'Immacolata Concezione, giunto ad una definitiva formulazione solo nel XIX secolo con papa Pio IX. Secondo quanto risulta dal libro dei conti dell'Assunta (cfr. oltre ai documenti i regesti in M. Zanardi, Giuseppe Brina, in I pittori bergamaschi dal XIII al XIX sec. Il Settecento, vol. II, Bergamo, 1990, pp. 296-8, 313, 327-9) le quadraturte della cupola sono state eseguite da G.B. Pozzi da Porlezza, mentre le parti figurate appartengono a G. Brina, pittore bergamasco che le completò entro l'ottobre del 1710. In questo lavoro, il Brina ebbe come suo aiutante-garzone Ignazio Zuccotto da Ponte. La figura del Brina (si firma anche Prina) è stata ricostruita attraverso studi, culminati nel volume della Zanardi precedentemente menzionato, con la ricostruzione del catalogo di una trentina di opere nella bergamasca ed in Valtellina nei primi due decenni del '700 (a Chiuro, Boffetto, Morbegno, Ponte, Bormio, Villa di Tirano, e altre attribuite a Bianzone, Teglio, Sondrio). Con queste opere valtellinesi, ed in particolare con gli affreschi della Madonna di Campagna di Ponte (1718-20) e di S. Maria di Ligone di Teglio, vanno raffrontati gli affreschi della cupola per analogie iconografiche e stilistiche, per l'impostazione delle scene, le movenze dei personaggi e le gamme cromatiche. Le quadrature sono di G.B. Pozzi di Porlezza, di cui nulla è noto: le sue quadrature appaiono risolte ancora in chiave seicentesca ancora piuttosto pesante
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300210210-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1978
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0