sarcofago di Protaso Caimi

sarcofago,
Bonino Da Campione (bottega)
notizie 1350-1380/ 1397

Sarcofago di marmo bianco scolpito, appoggiato al muro posto su quattro mensole. Ornato con tre formelle a forte rilievo racchiuse entro cornici modanate raffiguranti, secondo l'iconografia tradizionale, nella prima formella (da sinistra), a figura intera su fondo liscio: San Paolo Apostolo, San Giacomo, San Pietro Martire; nella formella centrale la Vergine col Bambino in grembo, mentre benedice un guerriero inginocchiato (Protaso Caimi) presentato da San Giovanni Evangelista, San Pietro Apostolo. Nella terza Santa Margherita, San Giorgio e Santa Maria Maddalena. Ai lati del sarcofago a destra, é una croce, a sinistra l'arma dei Caimi da una fascia col cimiero coronato di visconte, esce per metà un drago con collana e corno in testa. Cimasa molto sporgente

  • OGGETTO sarcofago
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Bonino Da Campione (bottega)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI bottega lombarda
  • LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'Allegranza (1784), descrivendo il sarcofago, accennava a dorature ormai scomparse e a quattro statue poste in alto di Sant'Ambrogio e San Francesco nel mezzo,e negli angoli di San Protaso e Gervaso. Originariamente si trovava della cappella di Sant'Ambrogio, iuspatronato della famiglia Caimi fin dal 1401; quando la cappella fu murata, venne trasportato, con le lapidi superstiti, nel 1822 nella cappella del Rosario. Il Rotta (1886) riferisce che fu nuovamente spostato nel 1879, per la sistemazione del lato destro della basilica, sulla parete di fronte alla cappella dei Magi, sotto la tomba del vescovo Maggi. Venne eretto dal figlio Giovanni a Protaso, capitano in Piemonte di Giovanni Visconti e podestà di Asti nel 1349. Trascurato dagli studiosi dopo il Mongeri (1872) che vi vide la solita composizione dei Maestri campionesi), viene ora attribuito a Bonino da Campione e considerato probabile modello per il sarcofago di Folchino degli Schizzi (m.1357) nel Duomo di Cremona: nelle figure femminili aggraziate,con i visi tondeggianti, si rivelano influssi dell'arte pisana di Balduccio, pur presentando caratteri della scuola campionese (teste grosse dei santi). Il Bossaglia (1984) parla del sarcofago riferendolo alla metà del quattordicesimo secolo, presenta caratteri campionesi, anche se non vi sono elementi che consentono di ascrivere l'opera, come si voleva, a Bonino
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300206119
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO AUTORE - Bonino Da Campione (bottega)

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'