reliquiario a teca a urna, 1702 - 1702

L'urna a base esagonale poggia su sei piedi costituiti da lamine d'argento a riccioli e festoni. Il ricettacolo con una risentita bombatura é interamente decorato a sbalzo con larghe volute, teste di cherubini a tutto tondo in corrispondenza dei piedi e al centro nel recto e nel verso una cartella con iscrizione. Il coperchio modanato é arricchito da pesanti encarpi e volute convergenti con andamento accentuatamente sinuoso. Al centro otto teste di cherubini circondano la base della statuetta di S.Alessandro, apice dell'urna. Il Santo, vestito di un'armatura aderente nel busto e che si allarga a ventaglio nella parte terminale con l'eleganza di una "velada", regge con la sinistra il labaro gigliato e con la destra la palma del martirio. Alla vita una fascia decorata a girali, una spada leggermenta arcuata con l'elsa a testa d'aquila, sul capo un elmo piumato

  • OGGETTO reliquiario a teca a urna
  • MATERIA E TECNICA argento/ cesellatura/ laminazione/ sbalzo
  • ATTRIBUZIONI Roberti Pietro (notizie 1702)
  • LOCALIZZAZIONE Bergamo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 18 aprile 1701 il Comune di Bergamo delibera la realizzazione di un'urna d'argento per riporvi le ceneri di S.Alessandro "con quella honorevolezza che (i tre cittadini incaricati) più stimeranno adattata impartendosi a questo fine la libertà d'impiegar in essa pur sino duecento e quaranta oncie d'argento con la sua condecente fattura". Il 5 luglio 1702 vengono consegnati all'orefice Pietro Roberti autore dell'urna s. 2868.Nel verso di un foglio dell'Inv.del 1701 una nota: "Adì 5 luglio 1702 una cassa d'argento donata dal Ill.ma Città per deporre(?)le sacre reliquie di S.Alessandro protettore come dissero li Cardinali d'essa Città vale in tutto £ 2863 Jo Pietro Vincenzo Ressi(?)". Nell'Inv. del 1810 vengono ricordate sotto l'altare maggiore otto urne, nell'Inv. post 1854 (e ancora al n. 969 dell'inv. del 1932) si precisa: "Otto urne contenenti le reliquie dei Santi Martiri che sono rappresentati nelle pale, ossia quadri grandi in giro nel Coro di Sant'Alessandro, quella dei quaranta martiri sono tutte d'argento, le altre sei sono di ebano, tornite tutte d'argento". Elia Fornoni ricorda l'urna, l'autore, la data e così il Pagnoni nel 1979; una citazione con la fotografia nella Storia di Bergamo del Belotti. In questa fotografia non compaiono le piume della statuetta. L'opera in esame presenta la tipologia tipica dell'età barocca: decorazione che diventa struttura, motivi salienti e convergenti di volute, svolazzi, cartocci (siano apici di urne, traverse di consoles, fastigi dipinti o scolpiti). Per quanto riguarda la datazione i caratteri stilistici sono puntualmente confermati dalle prove documentarie: 1702
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300205866
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI recto - S.ALEXANDRO PROTECTORI/ CIVITATIS CONCILIUM - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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