calice, 1726 - 1726

Grande calice impostato su base trilobata con sei lati alternati concavi e convessi, con gradino liscio digradante, piede a campanula rislente verso il fusto con un collo che si allarga ad anfora, decorato da festoni con piccoli diamanti. Sul fondo granito del piede siedono tre personaggi a tutto tondo: S.Domenico con ai piedi il cane con la fiaccola in bocca, un santo con paramenti sacerdotali e due gigli ai piedi (forse S.Filippo Neri), e un terzo con mitria accanto, non identificato, intercalati da tre stemmi rotondi incorniciati da piccoli diamanti e sormontati dai simboli papali, triregno e chiavi. Il fusto regge al centro un nodo traforato formato da tre angioletti-cariatidi a tutto tondo ritti in piedi che sostengono con la testa e le mani alzate un modiglione a disco.Il sottocoppa è una rappresentazione varia e fantasiosa del cielo con nubi zigrinate emergono angeli a mezzo busto o a figura intera seduti reggenti i simboli della passione

  • OGGETTO calice
  • MATERIA E TECNICA argento/ cesellatura/ doratura/ fusione/ sbalzo
    diamante
  • AMBITO CULTURALE Bottega Veneziana
  • LOCALIZZAZIONE Bergamo (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Interpretando la lunga scritta sul gradino del calice (che presenta alcuni refusi dell'incisore) apprendiamo che esso fu donato dal papa Benedetto XIII (Pier Francesco Orsini, 1649-1730, eletto papa nel 1724, domenicano), al nobile veneziano Maffeo Nicolao Farsetti (Venezia 1677-1741) in occasione della sua consacrazione ad arcivescovo di Ravenna nel 1727 (17 marzo). Sotto il piede è incisa la data 1726, in lettere romane, dell'esecuzione dell'oggetto.Non vi sono punzoni, ma stilisticamente, per la grazia ed eleganza della decorazione il calice si qualifica come opera veneziana (e la fila di angioletti sbalzati nella coppa, ognuno diverso dall'altro e in svariati atteggiamenti si ritrova simile, ad es., nel calice 91 del Museo Diocesano di Venezia). Molti elementi dichiarano anche che il calice è legato alla figura del pontefice: lo stemma (ripetuto tre volte) è appunto quello di Benedetto XIII Orsini; le statuine rappresentano un S.Domenico (e il papa aveva vestito l'abito domenicano a Venezia nel 1668 col nome di Vincenzo Maria); la seconda probabilmente san Filippo Neri (per il quale il pontefice aveva particolare devozione) non identificata la terza, forse un altro domenicano.Ne deduciamo che il calice, offerto al papa nel 19(7)26, venne poi a sua volta donato dal pontefice nel 1727 al neo arcivescovo di Ravenna, rampollo di una importante famiglia veneta forse da lui conosciuta a Venezia in gioventù. Come poi questo calice prezioso sia arrivato a Bergamo ce lo chiarisce l'Inventario post 1854, al n. 19 (e l'Inv. 1932, al n.20): "Un calice d'argento indorato con pietre preziose all'intorno con tre statue al piede con patena d'argento indorata, comperato l'anno 1845 dagli eredi Morlacchi, con relativa busta di circa Kg.1600". I Morlacchi, forse famigliari del vescovo Gritti Morlacchi (1831-52) lo donarono quindi alla Cattedrale
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300205851
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul piede - APOPHORETUM D. FARSETTI NOB.VEN. OBL. BENED P. P XIII OR. PR. IN ILLIUS CONS. IN AREH RAVENN. SUO CONVS. DOM. AD CASTELLUM VENET. A SS. CONSECRT. DONATUM. A.D.CDDCCXXVII - a incisione - latino
  • STEMMI Stemma - Benedetto XIII, Orsini - 3 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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