decorazione pittorica, ca 1600 - ca 1699

La cappella del Rosario, a base quadrata, si chiude in alto attraverso quattro pennacchi in un tamburo ottagonale sul quale s'imposta la volta a cupola terminante in un lanternino. Tutte le parti architettoniche sono riccamente decorate di stucchi, di sculture a tutto tondo, di affreschi e di dipinti

  • OGGETTO decorazione pittorica
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LOCALIZZAZIONE Mede (PV)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Tutti gli elementi decorativi della cappella hanno un significato simbolico, per l'interpretazione del quale è di guida la lettura iconografica fatta dal parroco Savini e pubblicata nel '71.Della cappella fatta eseguire nel 1621(cfr. iscrizioni e bibliografia) non si conosce l'autore che concepì l'architettura e la decorazione. Il Masinari ben riconosciuta l'origine gaudenziana dell'unione tra le sculture e la pittura e indica i progetti di cappelle del Cerano come riferimento cui si attenne l'autore della nostra, soprattutto per gli stucchi e le sculture. (Masinari, 1976, p. 60) Il nome del Cerano viene ancora richiamato dal Salvini per i dipinti seicenteschi della cappella: le due grandi tele nelle pareti laterali e i dieci piccoli riquadri con i misteri gaudiosi e dolorosi. (Savini, 197, pp. 12-13) In realtà, se si può riconoscere un progetto unitario concepito per l'architettura e la decorazione scultorea e pittorica, è pur vero che poi nella decorazione si possono individuare diverse mani. Le grandi statue a tutto tondo nonostante guardino al Cerano, ad esempio nella cappella della Madonna del Campo della vicia Mortara, se ne allontanano poi nella realizzazione qualitativamente non alta. Le due grandi tele raffigurano "Giuditta e Oloferne" e "Ester e Assuero", pur per reperendone le esperienze del Lanino a Candia e avvicinandosi a quelle di Camillo Procaccini, non permettono di individuare l'autore basandosi solo su dati stilistici. Per i due cicli dei Misteri poi si è cercato di riconoscere l'intervento di più mani lasciando apeerta una ipotesi attributiva. Per quanto concerne l'iconografia è stata fatta una lettura completa dei singoli elementi, tutti simbolicamente riferiti alla Madonna, dal Parroco don. G. Savini.Restauri: La cappella venne restaurata nel 1889, grazie al quale furono rifatti gli stucchi mancanti e fu eseguita una doraturaad opera del restauratore torinese Pietro Moretti, documentata da Masinari, 1976, p. 66. Nel 1929, allorchè la chiesa venne affrescata dal Bialetti, la cappella subì un restauro di ripulitura condotto sotto la direzione dello stesso artista (F. Pianzola, 1929, p. 19). Nel 1971 per volontà del parroco Don Giglio SAvini venne effettuato l'ultimo restauro delle strutture architettoniche e di tutti gli oggetti mobili.Bibliografia: G. Savini, L'aurora della Lomellina, in Bollettino parrocchiale mensile, ottobre 1971, p. 3 - ID. - Relazione per la visita pastorale 16-22 marzo, 1985, p. 13, G. Masinari - Med l'è Med, Mede, 1976, p. 60
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300202663A-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1976
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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