Annunciazione

lavabo da sacrestia,

vasca con bordo svasato, sorretta da mensoloni a voluta e caratterizzata da fasce decorate da motivi a dentelli, fusaroli e ovoli. Completa la struttura un dossale figurato

  • OGGETTO lavabo da sacrestia
  • AMBITO CULTURALE Bottega Mantovana
  • LOCALIZZAZIONE di San Benedetto abate
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera in esame esibisce un linguaggio rinascimentale nel bassorilievo figurato del dossale per la partitura, il repertorio decorativo, la fisicità delle figure e i panneggi dalle linee nervose. E' da assegnare ad una bottega locale, influenzata dal linguaggio mantegnesco, che opera in una fase avanzata del secolo XV. Il lavabo era conservato nel vano di accesso alla sacrestia (Piva, 1981, p. fig. 41) in seguito è spostato nella cappellina di Santa Scolastica, ricavata tra la terza e la quarta cappella di sinistra. Si ha notizia che due lavabi erano presenti nel cortile centrale del complesso del Polirone fin dall’epoca medievale: servivano ai monaci per le abluzioni del mattino, per quelle prima dei pasti e per il rito del mandato della lavanda dei piedi (Piva, 2007, p. 28). Un elegante lavabo rinascimentale, degli inizi del Cinquecento, è conservato invece nel chiostro pensile dell'abbazia benedettina di Praglia, nel padovano, con la quale il Polirone era in stretta relazione. Il tema dell’Annunciazione riferito ad un lavabo per l’uso dei monaci è presente anche nella Certosa di Pavia: due tondi con l’angelo annunciante e la Madonna annunciata decorano l’arco del lavabo che il toscano Alberto Maffioli da Carrara realizza nel 1489 per la sacrestia dei monaci della Certosa di Pavia (Buganza, 2006, p. 190), inoltre un’Annunciazione compare anche nell’arco che sovrasta il lavabo in pietra del chiostrino, attribuita ad un giovanissimo Amadeo (Albertini Ottolenghi, 1996, p. 601). Sempre in ambito pavese si attesta un altro interessante lavabo, attribuito a Giovanni Antonio Amadeo, nella chiesa di Santa Maria del Carmine, decorato da un’Incoronazione della Vegine (in origine si trovava nel corridoio che conduceva al coro e in seguito venne spostato nell'accesso alla sacrestia). Rispetto agli esempi pavesi le figure del lavabo mantovano appaiono meno eleganti e più ingenue
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300185431
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • ISCRIZIONI al centro - IHS - a rilievo - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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