Angeli

decorazione plastica,

le lesene dell'arco d'ingresso e l'intradosso sono decorati ciascuno da tre cornici mistilinee collegate da teste alate. Le pareti laterali presentano cornici con angoli fortemente sagomati e lati con volute e teste d'angelo al centro. Sulle lesene di fondo si rincorrono intrecci con fioroni al centro. Nei pennacchi quattro angeli, in piedi, sembrano reggere la base della volta ellittica caratterizzata da cornici fitomorfe

  • OGGETTO decorazione plastica
  • AMBITO CULTURALE Bottega Mantovana
  • LOCALIZZAZIONE Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Giuse Pastore, nel contributo dedicato al complesso della cappella di San Gaetano (citato in bibliografia), ritiene che la decorazione plastica della cappella sia opera di una bottega locale, di livello artigianale, che la esegue tra il 1660 e il 1670. In essa sono riproposti gli schemi decorativi di gusto ancora manierista presenti nelle cappelle di Santa Felicita e dell’Annunciata, inoltre si introducono timide anticipazioni del barocco che si possono cogliere nella creazione di uno spazio illusorio in cui gli stucchi si fondono con l’architettura della cupola ellittica e con la pittura dei dipinti delle pareti laterali e dell’arco d’ingresso. Soprattutto le teste d’angelo, sospese tra lo schematismo manierista e il movimento delle ali “più vibranti” e i volti con espressioni “più animate”, sono considerate dalla studiosa segni della faticosa penetrazione del nuovo linguaggio barocco introdotto in ambito locale dall’opera di Francesco Geffels, nominato nel 1663 prefetto delle fabbriche ducali. E ad un’opera di Geffels, il Palazzo Valenti Gonzaga, rinnovato tra il 1670 e il 1677 dal fiammingo e decorato in collaborazione con il “grande stuccatore barocco” Giovanni Battista Barberini, rimandano i motivi a cartoccio e a spirale e le cornici laterali fortemente sagomate così come gli angeli nei pennacchi ricordano, in forme più semplici e meno eleganti, le figure nella volta della camera del Figliol Prodigo. Pertanto si potrebbe spostare la datazione della decorazione a stucco in esame più verso il Settanta, dopo che, nel 1668, è stato eretto l'altare della cappella e in contemporanea con l'esecuzione dell'apparato pittorico delle pareti laterali e dell'arco d'ingresso che L'Occaso (nel contributo dedicato alle presenze emiliane a Mantova, citato in bibliografia di confronto) riferisce agli ultimi anni Sessanta - primi anni Settanta
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300185094
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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