tunica, opera isolata - bottega italiana (sec. XIX)

tunica, 1809 - 1809

Su quattro piedi ferini poggia l'urna, composta da una intelaiatura architettonica in rame consistente in una base con motivo rilevato a girali, bordo superiore baccellato, collegati da lesene con erme alate e pendoni in ottone, che delimitano otto pannelli in vetro. La lastra di copertura presenta un bordo a baccellature, una fascia con motivi vegetali disposti a girali e un'altra a fogliette. All'interno, scheletro ornato da una corona in metallo argentato e dorato

  • OGGETTO tunica
  • AMBITO CULTURALE Bottega Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Monza (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Grazie alle notizie ricavate dalle iscrizioni poste nella cappella di S. Prospero e dalla "Descrizione del solenne triduo e traslazione del sacro corpo di S. Prospero martire seguita in Monza li 26 giugno 1809" (Monza, 1812, pp. 6-34) sappiamo che il corpo del santo, unitamente al vaso con il suo sangue, fino al 1799 era conservato a Roma nella catacombe di S. Agnese; nel 1799 fu trasportato nella sagrestia della cappella papale, dove rimase fino al novembre del 1807; il 20 novembre fu donato a P. Vincenzo Porta, già priore del convento di San Marco a Milano; una cassa lignea con le reliquie arrivò a Milano il 5 gennaio 1808 e il giorno successivo fu trasferita a Monza nella cappella di S. Teresa in casa Porta; Vincenzo Porta decise poi di farne dono alla chiesa di S. Pietro Martire. Espletate le richieste formali di ricognizione delle reliquie e di preparazione di una nuova cassa, nel giugno 1809 le ossa furono ricomposte e coperte da una preziosa veste. Dopo una sosta nella basilica di S. Giovanni, si svolse la solenne traslazione nella sede definitiva: l'urna fu sistemata in una seconda abside, appositamente costruita in posizione sopraelevata rispetto al coro secentesco. Un disegno conservato nel Civico Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco di Milano (Fondo Amati, E. 52), che delinea anche l'urna nelle sue linee fondamentali, permette di attribuire la paternità del progetto all'architetto monzese Carlo Amati. La relazione sulla ricognizione delle reliquie del 1809 precisa che il corpo di S. Prospero fu rivestito da una "veste pretiosa auro nempe, argentoque nobiliter intexta non sine rubro colore Martyris proprio"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300182010
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1992
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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