La tavola armonica è in due pezzi simmetrici di Abete in cui non sono stati riscontrati canali resiniferi assiali, a taglio radiale, con lievi indentature e venatura parallela alla commettitura, stretta al centro e più larga verso i bordi. Il passaggio tra durame e alburno è segnato da una notevole differenza cromatica. Sono presenti due perni di posizionamento, piuttosto grossi, infissi nello zocchetto superiore e inferiore, rispettivamente a sinistra e a destra della commettitura. Le "effe" sono piuttosto corte e lievemente oblique, con palette inferiori lievemente più grandi e allungate delle superiori e dotate di sguscia, tutte a lati convergenti, ma con forti disuguaglianze nelle forme. Il fondo è in due pezzi di Acero a taglio tangenziale con evidente fiammatura irregolare discendente dal bordo verso il centro. Non sono presenti perni di posizionamento. La nocetta è alta e circolare, con la base larga e chiusa da due profonde unghiature. Le sei fasce sono di Acero a taglio tangenziale, prive di marezzatura. Il manico, di Acero privo di marezzatura, è originale. La testa è solidale con il manico. Il riccio presenta una lieve asimmetria con il secondo giro della voluta più basso a sinistra che a destra. La vernice è di colore bruno rosso
- OGGETTO viola
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ATTRIBUZIONI
Pallotta Pietro (notizie 1788-1821): costruttore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria dell'Accademia
- LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Niccolò di Cafaggio (ex)
- INDIRIZZO Via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo strumento entra a far parte della collezione nel 1937 in seguito alla donazione di Assunta del Bello. Il 19 Gennaio 1938 viene riunita una commissione per giudicare il merito degli strumenti donati, che si limita a riscontrare che date le piccole dimensioni dello strumento ne sarebbe difficile la vendita. Il 30 Giugno 1947 lo strumento viene restaurato da Alfredo Del Lungo che ne ripara i bordi, la apre e ripara la frattura vicina alla catena. Nel 1972 lo strumento viene affidato a Lapo Casini che ne rettifica la tastiera e procede alla pulitura e alla sostituzione delle corde. Il liutaio perugino Pallotta ha saputo realizzare nei propri lavori un'espressione tipica e autonoma rispetto alle scuole romana e toscana. Si tratta di uno strumento di notevole interesse storico per l'ottima conservazione di molte parti originali (capotasto inferiore e manico originale fissato alle fasce con una vite, etichetta in perfetto stato di conservazione). Il liutaio impiega un modello che è reso caratteristico dalla parte centrale in cui si fronteggiano due C profondamente scavate, curvate e uncinate. Ciò determina che il piazzamento dei fori armonici, ben concepiti, risulti un po' ravvicinato nella parte superiore mentre il risvolto inferiore proietta gli occhi ad una certa distanza dalle aste, piuttosto verticali. Caratteristici del costruttore sono anche i filetti vicini al bordo e i polmoni superiore ed inferiore con profilo tondeggiante. La voluta, delicata ed elegante, si svolge semplificata dal bottone con partenza bassa, una soluzione frequente nei lavori di questo maestro, così come il nastrino e l'etremità dei perni che sono arrotondati. Il sottogola risulta molto scavato e in linea con il perno. La fiammatura irregolare del fondo, speculare, va a costituire un motivo decorativo che ben si lega al profilo fortemente dinamico del contorno del manufatto. Il legno utilizzato è locale, per natura un po' scuro. La vernice di buona e personale formulazione si presenta delicatamente trasparente e di lucentezza attenuata
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900348860
- NUMERO D'INVENTARIO n.24
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2010
- ISCRIZIONI cartellino incollato sul lato interno del fondo - Fatta dà mè Pietro/ Pallotta in Perugia/ 1809 - a penna -
- STEMMI ponticello - di liutaio - Marchio - Del Lungo A - A. DEL LUNGO - FIRENZE
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0