Episodi della vita di san Ludovico da Tolosa

dipinto, 1852 - 1853

quattro disegni realizzati a matita su carta lucida e su pannello alveolare, raffiguranti episodi della vita di San Ludovico da tolosa

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA carta lucida/ matita
  • ATTRIBUZIONI Razzetti Giuseppe (1799 Ca./ 1889)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I quattro lucidi vengono realizzati su mandato del 17 settembre 1852 del Municipio di Mantova, dal pittore Giuseppe Razzetti (ASCMn, titolo X-3-4, fasc. 1861), entro la fine dell'anno: nel 1853 il d'Arco li acquisisce infatti per il Museo Patrio e li descrive nel primo opuscolo dedicato alle collezioni della neonata istituzione. Rimangono presso l'Accademia Virgiliana fino al 1915, quando vengono consegnati al Palazzo Ducale (cfr. Tamassia 1996, p. 58). Va detto che questi lucidi furono eseguiti per un disguido: il d'Arco - ordinando al pittore di copiare le pitture della cappella di San Bernardino in San Francesco - riteneva di serbare così memoria di affreschi della scuola del Mantegna, tratto in inganno dal Cadioli, che nel 1763 (p. 59) la colloca in fondo alla navata destra, subito prima del campanile, e vi descrive: "le pitture poi dell'altare di S. Bernardino sono di mano d'uno degli scolari del Mantegna". Cadioli - che risulta perfettamente incapace a distinguere pitture del XIV e del XV secolo - alludeva ai murali attribuiti a Serafino de' Serafini nella cappella originariamente nota con la dedica a San Ludovico. La vera cappella di San Bernardino è la prima entrando a destra: un'architettura semi-indipendente, fatta costruire entro il 1459 dal protonotario apostolico Guido Gonzaga e in seguito decorata (forse addirittura già nel 1460) dal San Bernardino da Siena attualmente conservato, e dal 1811, a Brera e variamente attribuito al Mantegna o alla sua scuola. È Coletti (1925, p. 318 nota 16 [?]) il primo ad accorgersi che le decorazioni murali della cappella in San Francesco da cui sono tratti i lucidi sono di poco posteriori alla metà del Trecento, e le attribuisce di conseguenza a Tommaso da Modena. Nonostante Giannantoni (1929, p. 33) menzioni i quattro lucidi proprio come copie da Tommaso da Modena, Ozzola (1946, p. 6 n. 5; 1949, nn. 5-8; 1953, nn. 5-8) li ritiene "Copie a contorno di quattro affreschi [...] del secolo XV e forse del Bonsignori", che ritiene perduti. È Paccagnini (1960, pp. 270-273) ad accorgersi nuovamente dell'equivoco e a mettere in collegamento i quattro lucidi non più con ipotetiche Storie di san Bernardino ma con le quattro Storie di un santo francescano, che suppone essere san Ludovico da Tolosa, affrescate nella parete di fondo della cappella fatta realizzare da Ludovico Gonzaga in San Francesco verso il 1370. Le pitture originali della cappella, già attribuite a Tommaso da Modena, includono le quattro citate Storie e un vasto ciclo di affreschi raffiguranti la Passione di Cristo e sono, come detto, attualmente attribuite a Serafino de' Serafini (De Marchi 1999), o a quell'artista in collaborazione con un secondo maestro ferrarese (L'Occaso 2008, p. 180 nota 53). Le quattro pitture riprodotte nei lucidi di Razzetti rappresentano altrettanti momenti della vita di san Ludovico da Tolosa, correttamente identificati da Kaftal (1978, col. 624): l'inv. 6572 raffigura il santo che mostra al padre e a uomini della corte le rose tenute nel risvolto della veste, l'inv. 6573 il santo vestito da suddiacono da papa Bonifacio, l'inv. 6574 la sua consacrazione a vescovo e l'inv. 6575 la sua morte; in quest'ultima scena è stato identificato il ritratto di Luigi Gonzaga, primo Capitano del Popolo, nella figura col becchetto che osserva il santo morente. Razzetti, pittore di gusto purista, ha copiato a lucido gli affreschi trecenteschi con la semplice linea di contorno e senza alcun suggerimento chiaroscurale, secondo la pratica di illustrazione libraria dell'epoca. dai lucidi il conte d'Arco ricava delle copie disegnate in scala minore, poi incise da Lanfranco Puzzi e pubblicate nel 1857 (tavv. 34-37)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300152062
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
    2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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