Martirio di San Simonino con Sant'Alberto Magno

dipinto, 1500 - 1510

Soggetti sacri: Il dipinto si inquadra in un fondale architettonico a edicola ed è suddiviso in due scomparti; a destra in un interno si svolge il martirio di un bambino in piedi su di un tavolo tenuto saldo agli arti dai suoi aguzzini che hanno in mano una tenaglia e un coltello mentre un terzo personaggio che indossa un mantello stringe con una sciarpa bianca il collo di San Simonio mentre a sinistra una donna porge un'ampolla; a destra dello scomparto dinanzi ad una architettura basilicale è raffigurato Sant'Alberto Magno che schiaccia con i piedi un drago mentre tiene in mano un crocifisso due rami di ulivo e un vangelo; le tonalità dell'affresco sono rosate con prevalenza di colori pastello

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Settentrionale
  • LOCALIZZAZIONE Asola (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, come altri soggetti devozionali affrescati sulle pareti della chiesa, è stato probabilmente eseguito entro il secondo o al più tardi terzo decennio del sec. XVI, poichè la cattedrale ricostruita nel 1472 venne conclusa nel 1514 ed è a aprtire dal 1501 che vengono iniziati i lavori per decorare la volta e i pilastri delle navate. L'affresco, scomparso come gli altri sotto le ripetute imbiancature e gli strati di intonaco, venne scoperto nel 1870 e riportato alla luce nel 1914. BESUTTI e PORTIOLI dei ritrovamenti di numerosi dipinti non fanno cenno delle due scene affrescate sulla parete del transetto sinistro, tuttavia per l'iconografia del dipinto in oggetto, nonostante le vaste lacune, gli elementi visibile permettono di identificare il martirio del bambino con quello subito nel marzo 1475 da San Simonino. Egli venne martirizzato con coltelli forbici per ordine di un ebreo di Trento, mentre un aguzzino gli stringeva il collo con una sciarpa per coprirne gli strilli. La presenza di Sant'Alberto Magno, dottore della scolastica può spiegare l'iconologia del dipinto. Filosofo e teologo il vescovo tedesco è colui che sostenne l'incontro fra fede e scienza, tra fede e ragione contro l'eresia e l'ignoranza. Nell'affresco Sant'Alberto, dottore della chiesa significativamente allusa dalla costruzione che stà sullo sfondo, schiaccia il drago, sottomette cioè il male con l'aiuto della volontà divina e della volontà umana. La sua presenza, a fianco della scena raffigurante il martirio di un bambino ordinato da un ebreo, fatto per altro recente potrebbe alludere significativamente alla lotta sostenuta dalla comunità di Asola contro un gruppo di ebrei che all'inizio del sec. XVI si erano stabiliti in questa città. Sant'Alberto Magno rappresenta così l'ortodossia della Chiesa contrapposta ai movimenti disgregatori ed eretici. Si riscontrano numerose cadute di colore che hanno compromesso la leggibilità del dipinto (due figure sono scomparse) e segni di martellature dovute agli strati di intonaco stesi nel corso del tempo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300146384
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sulla cornice in basso - S. ALBERTY - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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