tabernacolo, elemento d'insieme - ambito Italia settentrionale (sec. XVIII)

tabernacolo, 1722 - 1722

L'ancona centinata è profilata da una triplice cornice bombata in marmo giallo, ornata in alto da due testine di angeli. Su una parete con intonaco grigio-verde si inserisce il tabernacolo a forma di finestra timpanata curvilinea al cui centro, su un piccolo basamento marmoreo, è collocato il busto in stucco di San Giovanni Crisostomo. Il tabernacolo è composto da lastre marmoree sagomate con specchiature mistilinee profilate di nero come il marmo degli intarsi ocìvali e dei nodi che ornano lateralmente le volutelle stilizzate. In basso sotto una mensola con cornici degradanti, è una lapide a volute annodate da un nodo in marmo rosso di Verona sulla quale è incisa la scritta dedicatoria. Al centro del tabernacolo, chiusa da quattro serrature, è situata la porticina lignea su cui, tra cornici e rosette, sono dipinte in giallo-ocra le insegne vescovili raffiguranti il bastone e la mitra vescovile

  • OGGETTO tabernacolo
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura
    legno/ pittura
    Marmo
    marmo botticino
    marmo rosso di Verona
    Stucco
  • MISURE Altezza: 323 cm
    Larghezza: 181 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Settentrionale
  • LOCALIZZAZIONE Asola (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'ancona con tabernacolo, che racchiude il busto reliquiario di San Giovanni Crisostomo, secondo quanto riferisce la scritta dedicatoria incisa sulla lapide è stata collocata nel febbraio del 1722 nella cappella in origine dedicata ai SS. Ignazio di Loyola e Teresa d'Avila. Fu solo nel 1788 che la comunità asolana ottenne dopo lunghe trattative e controversie dal Senato Veneto che ai Santi Faustuno e Giovita protettori della diocesi bresciana e di Asola fosse sostituita la venerazione di San Giovanni Crisostomo in qualità di patrono. Il tabernacolo pur appartenendo stilisticamente al sec. XVIII si diversifica dall'altare eseguito nella prima metà del settecento. Si rileva che i marmi della balaustra della cappella sono uguali alle specchiature del tabernacolo che quindi deve essere stato eseguito per essere inserito nella cappella eretta alla fine del sec. XVII. Il colore grigio-verde dell'intonaco dell'ancona, simile a quello delle pareti, la perfetta conservazione del busto del santo patrono, fanno ritenere che tale complesso sia stato restaurato nel 1971-1972 quando la Soprintendenza ai monumenti di Verona curò il recupero degli affreschi e degli stucchi della cappella. Solo la porticina lignea denuncia i guasti del tempo, il legno tarlato è attraversato da larghe fenditure, il colore è in parte caduto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300146364-1
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • ISCRIZIONI in basso - THESAVRM ASVLE INSIGNEM RELIQVIAM / SANCTI IOANNIS CRISOSTOMI / IN HUNC LOCUM TRANSLATAM / PVBLICA PIETAS COLLOCAVIT / MDCCXXII / KAL 17 BRIS - lettere capitali - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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