SS. Pietro e Paolo
La grande ancona a due ordini sovrapposti posa su alti basamenti collocati ai lati dell’altare e decorati con un complesso lavoro d’intaglio. La base, con specchiature a girali fitomorfi non colorate, è affiancata ai lati da due plinti con motivi a grottesca dal ricco disegno. Sopra si alzano colonne binate di cui le interne, cilindriche, sono decorate a candelabra e impreziosite da putti e uccelli a forte aggetto; le colonne esterne, tortili, hanno tralci di vite e festoni con fiori che si avvolgono a spirale. I capitelli sono compositi. Sui fianchi cherubini reggimensola sostengono due statue di buona fattura: a sinistra S. Giovanni Battista, a destra S. Rocco. Il primo ordine è concluso da una trabeazione su cui posa il secondo di dimensioni più modeste. Il registro superiore ha decorazioni fogliacee ed è limitato ai lati da colonne tortili con capitelli compositi; al centro si trova uno specchio dipinto con un paesaggio che fa da sfondo alla statua di Cristo risorto. Ai lati poggiano S. Pietro e S. Paolo, mentre davanti due angioletti siedono sul cornicione. L’opera è conclusa in alto da una seconda trabeazione e dal frontone arcuato interrotto per far spazio centralmente al busto di Dio Padre (collocato su alto piedistallo); intorno alla figura siedono quattro angeli
- OGGETTO ancona
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ATTRIBUZIONI
Ramus, Domenico (maniera): intagliatore
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Matteo apostolo
- INDIRIZZO via Monteverdi (piazza IV novembre), Darfo Boario Terme (BS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Non sono note fonti documentarie relative all’opera. L’ancona presenta alcune incoerenze esecutive e stilistiche, che imprimono all’insieme un certo disequilibrio: il primo ordine risulta più accurato nella realizzazione rispetto alla parte superiore; le due statue di S. Pietro e di S. Paolo mostrano invece un modellato rigido e proporzioni incerte, sono peraltro maggiori di quelle dell’ordine inferiore. Il lavoro, fortemente influenzato dai modi di Domenico Ramus, è attribuibile ad un ambito locale prossimo alla bottega edolese; si può avanzare l’ipotesi che i due ordini siano opera di maestranze diverse pur legate alla medesima famiglia di intagliatori. L’ancona dovette inoltre essere eseguita all’epoca del paliotto per l’altare maggiore, eseguito tra la fine del XVII e l’inizio del successivo (vedi scheda OA con NCT 03 00082353). Gaetano Panazza nel volume "Arte in Val Camonica" (vedi BIB) segnala il furto nel 1981 della statuetta di S. Rocco: la notazione pare inesatta visto che la scultura è quella originale, stando al paragone tra l’attuale figura (1991) e quella ripresa in una fotografia del 1978 (Panazza si riferiva probabilmente alla statuetta di S. Rocco del paliotto sottostante effetivamente trafugata in quell'anno)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300082355
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova
- DATA DI COMPILAZIONE 1992
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2004
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0