Martirio di S. Lorenzo
Il paliotto è suddiviso in tre parti: le due laterali sono occupate da dodici sculture a tuttotondo con funzione di telamoni, mentre quella centrale presenta una specchiatura ovale con il rilievo del Martirio di S. Lorenzo. La base del paliotto ha fini decorazioni, oggi in parte rovinate; al centro è una voluta da cui scaturisce un nastro al quale si sorreggono, in svariate posizioni, dieci puttini alati. Altri putti abbelliscono i fianchi del paliotto e riempiono due specchiature rettangolari collocate fra le sculture. Quest’ultime, raccolte a gruppi di tre, posano su rocchi di colonne; raffigurano i dodici Apostoli che tengono in mano libri o cartigli su cui sono trascritti i versetti del Credo (i versi non ripercorrono la giusta sequenza, forse modificati durante qualche restauro). Diversi apostoli sono identificabili per i relativi attributi: il secondo a sinistra è Giacomo Maggiore (ha in mano il bastone da pellegrino, parzialmente spezzato), il quinto è Pietro, il sesto Bartolomeo; a destra si possono riconoscere sia il secondo, Andrea, sia il quinto, ovvero S. Giovanni Evangelista; l’ultimo apostolo a destra ha in mano un attributo non identificabile.%
- OGGETTO paliotto
-
MATERIA E TECNICA
legno/ doratura
legno, intaglio
legno/ pittura
-
ATTRIBUZIONI
Ramus, Domenico (maniera): intagliatore
-
ALTRE ATTRIBUZIONI
Zotti, Giovanni Battista
Picini, Giovanni Giuseppe
- LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Lorenzo martire
- INDIRIZZO via S. Lorenzo, Sonico (BS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Non sono note fonti documentarie relative all’opera. Tradizionalmente attribuita a Giovanni Battista Zotti, risulta difficile verificare l’attendibilità dell’assegnazione alla luce dell’ancona di Incudine, unica opera documentata dell’autore. E’ invece probabile che il paliotto sia stato realizzato da più artefici: sia nelle parti a tuttotondo sia in quelle a rilievo si possono riconoscere mani diverse per perizia e per stile. Indubbia inoltre la vicinanza alla produzione di Domenico Ramus: si può ipotizzare un'intervento diretto della sua bottega circoscrivibile alla fine del XVII secolo. Se non di bottega del Ramus, l'ancona potrebbe essere poi essere stata realizzata da personalità formate presso di lui, come del resto lo stesso Zotti, o piuttosto Giovanni Giuseppe Picini, a cui recentemente Giovanni Vezzoli ha attribuito il lavoro (pur non condividendo l’attribuzione, è evidente la prossimità di alcune figure ai modi di quest'ultimo scultore)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300082239
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova
- DATA DI COMPILAZIONE 1992
- ISCRIZIONI sui cartigli degli apostoli (iniziando da sinistra: dal 2° apostolo all'11°) - QUI CONCEPTUS EST - CARNIS RESURRECTIONEM - REMISSIONEM PECCATORUM - CREDO - CREDO IN SPIRITUM SANTUM - DESCENDIT DA INFEROS - ET IN JESUM CHRISTUM - ASCENDIT AD CELOS - VITAM AETERNA AMEN - PASSUMSUB PONTIO PILATO - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0