lapide tombale, frammento - produzione Italia settentrionale (seconda metà sec. I)

lapide tombale, 50 - 99

Lapide parallelepipeda in marmo biancone di cui resta la parte superiore. La lastra è resecata alla base della terza linea dell'epigrafe. Il lato superiore è scavato per buona parte della lunghezza e la cavità ha profilo curvo. La lapide è corniciata sia sul lato frontale che su quelli minori da una fascia perimetrale liscia e da una modanatura a gola. Nel campo del lato frontale è scolpita l'iscrizione funeraria a lettere capitali realizzate con solco a sezione angolare e punti divisori a triangolo. si nota nella riga 1 una I longa. Le lettere sono scolpite con scalpello a punta piatta. Le superfici sono spianate a martellina. Il campo dei lati minori è risparmiato

  • OGGETTO lapide tombale
  • MATERIA E TECNICA marmo biancone di Verona/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Produzione Italia Settentrionale
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Proveniente probabilmente da Pomponesco (MN, I.G.M. F. 74 IV NE) dove era stata utilizzata come acquasantiera nella chiesa parrocchiale, nel 1788 la lapide fu portata a Mantova nel museo dell'Accademia; successivamente trasferita al Palazzo Ducale a seguito della convenzione del 1915 tra lo Stato e il Comune di Mantova. Di particolare interesse la formula Dis Manibus scritta per esteso, con una sensibilità forse non solo estetica per la lunghezza della I in DIS; questo elemento è con ogni probabilità indicativo di una certa antichità dell'iscrizione, che potrebbe essere databile pertanto alla seconda metà del I sec. d.C.; la formula Dis Manibus appare infatti comunemente nelle iscrizioni di Roma verso la fine del I sec. d.C. (v.bibl. Calabi Limentani). La defunta apparteneva alla gens Statia, diffusa in Cisalpina sopratutto in area orientale (v. bibl. Ratti) il cognomen Ursa, assai diffuso nell'area dalmata, e in generale più comune tra gli "ingenui" (v. bibl. Kajanto) è documentato in cisalpina specialmente in area veneta (v. CIL). L'epiteto sanctissima, per quanto non molto comune, è in realtà un corrispondente di "proba, piens" (v. bibl. Forcellini-Perin)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300075478
  • NUMERO D'INVENTARIO Gen. 12145
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • ISCRIZIONI DIS MANIBUS / STATIAE URSAE / SANCTISSIMAE/ [- - -] - lettere capitali - a solchi - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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