sciabola, opera isolata - ambito ottomano (seconda metà XIX)
Pomo in acciaio ricurvo ricoperto da lamine in argento sbalzate e cesellate con motivi geometrici floreali che corrono anche sulle parti centrali dell’impugnatura. Questa è composta da due guancette in avorio liscio, fermate mediante una legatura con fili di argento intrecciati e da rivetti che le fissano al codolo della lama. Fornimento in acciaio a bracci corti dritti terminanti con due piccoli dischetti; nella parte centrale, su ambo i lati, sono incisi caratteri arabi. Lama curva in acciaio damasco con sgusciatura da meta del forte fino al debole; il forte è decorato con iscrizioni arabe incise e da motivi decorativi geometrici all’agemina d’argento e oro; punta triangolare. Fodero in cuoio nero con decorazioni floreali geometriche stampate; puntale in argento finemente cesellato con motivi geometrici e floreali; fascette in acciaio damasco con iscrizioni con caratteri arabi al centro
- OGGETTO sciabola
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MATERIA E TECNICA
argento/ cesellatura/ incisione/ sbalzo
acciaio/ agemina in argento
Avorio
CUOIO
ORO
SETA
- AMBITO CULTURALE Ambito Ottomano
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Reali - Armeria Reale
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
- INDIRIZZO piazzetta Reale, 1, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Già da inizio Ottocento Zanzibar consolidò la sua grande importanza economico-politica nell’area centro orientale del continente africano. Infatti, nel 1698, dopo essere passata sotto il dominio del sultanato di Oman, divenne un importante snodo commerciale per l’avorio e per gli schiavi. Tale ruolo primario portò l’isola ad assurgere nel 1840 a capitale del sultanato. Nel 1861 dopo una guerra di successione interna alla famiglia regnante, Zanzibar si separò dal sultanato omanita. Negli ultimi decenni del secolo divenne oggetto di contesa tra il Regno di Germania e il Regno Unito. Nel 1890, con il trattato di Heligoland-Zanzibar, Zanzibar divenne protettorato inglese; a capo di esso rimaneva il sultano ma il suo potere era subordinato a quello dei consiglieri britannici. In tale contesto, nel luglio 1887, giunse presso l’armeria Reale una cassa di noce contenente un antico fucile arabo con i relativi accessori, donato dal Cavalier Vincenzo Filonardi, Regio Console di Zanzibar, a re Umberto I di Savoia e, per comodità d’invio, anche una sciabola e un coltello appartenuto ad un sultano indiano in esilio in omaggio da Gregori d’Arbelo, Medico del Sultano di Zanzibar. La sciabola indicata nella documentazione è la presente shamshir. La shamshir venne sviluppata in area persiana sul modello del kilij turco. Dal Quattrocento iniziò a diffondersi all’interno dell’esercito dell’Impero Ottomano per rimanere in uso fino alla caduta di questo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100452732
- NUMERO D'INVENTARIO U.5
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali-Armeria Reale
- ENTE SCHEDATORE Musei Reali-Armeria Reale
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0