soggetto assente

archibugio a miccia 1703 - 1736

Fucile a miccia (tüfek). Attorno al calcio veniva arrotolata la miccia, mentre il serpentino agisce in una fenditura del calcio e il copriscodellino ruota su un perno. Cassa decorata con intarsio in legno più chiara e piccoli tondi in pasta vitrea o smalto, che similmente corrono sulla parte inferiore dove è alloggiata la canna. Quest’ultima presenta due fascette di fissaggio

  • OGGETTO archibugio a miccia
  • MATERIA E TECNICA ACCIAIO
    LEGNO
    metallo/ doratura
    PASTA VITREA
  • MISURE Lunghezza: 1450 mm
    Larghezza: 120 mm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Ottomano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Castello Reale
  • INDIRIZZO Via Francesco Morosini, 3, Racconigi (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'archibugio presenta una canna in acciaio a sezione circolare, decorata superiormente a impressione con motivi floreali e sulla bocca con inserti in rame. Le due fasce di fissaggio all'asta sono decorate a bulino, come la lamina in lega di rame che copre il meccanismo di accensione. L'asta in legno è infine decorata con inserti di pasta vitrea, tarsie in legno, lega di rame e osso sui lati e sulla superficie inferiore del calcio. Il tüfek è un archibugio sviluppato dagli armaioli dell'Impero ottomano per armare alcune truppe di fanteria. Questi manufatti facevano parte dell'equipaggiamento dei giannizzeri e sono oggi assai rari, poiché in epoche successive molti di essi furono convertiti in armi a pietra focaia. L'oggetto faceva parte di una panoplia, collocata lungo la parete del corridoio, composta da 18 oggetti, smontata durante la schedatura (2018) per permettere una migliore conservazione delle opere. La realizzazione della panoplia è attestabile attorno al secondo quarto del secolo XX, nella logica di retorica di Regime che esponeva - anche fisicamente - oggetti "coloniali" o generalmente di civiltà extraeuropee, in parte per spirito di curiosità, in parte per celebrare o esaltare l'arte e l'ingegno della propria cultura. Le armi provenienti dall’Impero Ottomano, conservate presso il Castello di Racconigi, sono parte dei doni inviati dal Sultano Abdul-Hamid II a re Vittorio Emanuele III nell’agosto del 1904. La missione diplomatica consegnò complessivamente ventidue quintali tra fucili, archibusi, artiglierie, spade, asce, lance, revolver, armature, corazze, maglie d’acciaio, elmi in metallo e in stoffa. Esse vennero presentate al sovrano italiano disposte in vetrine foderate in velluto cremisi in una sala attigua a quella del biliardo del Castello di Racconigi. (v. La Missione turca dal Re. I doni del Sultano, Corriere della Sera, 22/08/1904, p. 1; David G. Alexander, Islamic Arms and Armor in the Metropolitan Museum of Art, Metropolitan Museum of Art, New York 2015)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100405110
  • NUMERO D'INVENTARIO R 7041-2
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Castello di Racconigi
  • ENTE SCHEDATORE Castello di Racconigi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2022
    2024
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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