scena campestre con due fanciulle giocano con una colomba

lampadario a bracci,

Lampadario 'Vecchia Parigi' a bracci con struttura in bronzo dorato, sviluppato da una chiave inferiore con una pigna, e festoni al punto mediano, da cui dipartono cinque bracci, sempre modellati a festoni vegetali. Decorazione del braccio centrale modellata con corolle di foglie e di fiori fino all'anello per l'appendimento al soffitto. Grande elemento in porcellana bleu con doratura che incornicia due scene dipinte a decalcomania con soggetti lievi e galanti. Anche al termine dei cinque bracci sono basi in porcellana bleu con fascia bianca centrale all'interno della quale passa un fine fregio floreale a decalcomania. Cinque candele in maiolica bianca a stampo con lampadine elettriche sono al vertice dei bracci del lampadario

  • OGGETTO lampadario a bracci
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione a stampo/ doratura
    porcellana/ a stampo
    porcellana/ smaltatura, decalcomania, doratura
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE museo del Castello di Agliè
  • LOCALIZZAZIONE Castello di Agliè
  • INDIRIZZO piazza Castello, 2, Agliè (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dopo il 1849, con la morte di Maria Cristina, vedova di re Carlo Felice, il castello di Agliè passò al ramo cadetto dei principi di Carignano, quindi a quello dei Savoia-Genova; da allora fu utilizzato come residenza estiva, perdendo le caratteristiche proprie di un palazzo reale. Il duca di Genova Ferdinando I limitò pertanto alla semplice manutenzione gli interventi all’Appartamento Reale, per privilegiare al contempo la frequentazione di ambienti più riservati e meno impegnativi, come il presente. Ricavato in un mezzanino tra primo e secondo piano, quello che è oggi noto come “Appartamento Chierici” corrisponde all’ala che in precedenza gli inventari chiamavano “foresteria sopra le serre”, per poi essere scelto da Ferdinando e dalla consorte Elisabetta di Sassonia con funzione di appartamento alternativo nei periodi di permanenza, generalmente estivi, come poi avrebbe fatto il successore al ducato Tommaso, insieme alla consorte Isabella di Baviera. Dall’inizio degli anni ’60, durante la stagione in cui la Soprintendenza ai Monumenti del Piemonte portò a termine lunghe e complesse operazioni di restauro strutturale del castello e di nuova sistemazione degli arredi, l’infilata di nove stanze dell’appartamento venne utilizzata quale residenza del soprintendente Umberto Chierici e divenne pertanto il centro operativo del progetto di musealizzazione del castello che in buona sostanza corrisponde ancora allo stato attuale. Da tale sistemazione, anche in ragione delle molte assenze e depauperamenti accorsi, solo in minima parte venne conseguito il criterio filologico e la riproposizione degli allestimenti storici riscontrabili negli inventari ottocenteschi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100409367-0
  • NUMERO D'INVENTARIO 3002
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
  • ENTE SCHEDATORE Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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