mostrina, elemento d'insieme - manifattura piemontese (XIX)

mostrina post 1815 - ante 1826

Le borchie in bronzo dorato raffigurano due rametti fioriti legati da un nastro, e sono fissate al mobile tramite chiodini. Il modellato a giorno presenta differenze nelle tre mostrine, ma prevede un fondo piatto con lavorazione puntinata e nei due rametti, incurvati a creare una corona, si associano foglie e fiori di diversa natura

  • OGGETTO mostrina
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione/ doratura
  • MISURE Altezza: 8 cm
    Larghezza: 6.5 cm
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE museo del Castello di Agliè
  • LOCALIZZAZIONE Castello di Agliè
  • INDIRIZZO Piazza Castello, 2, Agliè (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dopo il 1849, con la morte di Maria Cristina, vedova di re Carlo Felice, il castello di Agliè passò al ramo cadetto dei principi di Carignano, quindi a quello dei Savoia-Genova; da allora fu utilizzato come residenza estiva, perdendo le caratteristiche proprie di un palazzo reale. Il duca di Genova Ferdinando I limitò pertanto alla semplice manutenzione gli interventi all’Appartamento Reale, per privilegiare al contempo la frequentazione di ambienti più riservati e meno impegnativi, come il presente. Ricavato in un mezzanino tra primo e secondo piano, quello che è oggi noto come “Appartamento Chierici” corrisponde all’ala che in precedenza gli inventari chiamavano “foresteria sopra le serre”, per poi essere scelto da Ferdinando e dalla consorte Elisabetta di Sassonia con funzione di appartamento alternativo nei periodi di permanenza, generalmente estivi, come poi avrebbe fatto il successore al ducato Tommaso, insieme alla consorte Isabella di Baviera. Dall’inizio degli anni ’60, durante la stagione in cui la Soprintendenza ai Monumenti del Piemonte portò a termine lunghe e complesse operazioni di restauro strutturale del castello e di nuova sistemazione degli arredi, l’infilata di nove stanze dell’appartamento venne utilizzata quale residenza del soprintendente Umberto Chierici e divenne pertanto il centro operativo del progetto di musealizzazione del castello che in buona sostanza corrisponde ancora allo stato attuale. Da tale sistemazione, anche in ragione delle molte assenze e depauperamenti accorsi, solo in minima parte venne conseguito il criterio filologico e la riproposizione degli allestimenti storici riscontrabili negli inventari ottocenteschi. In ragione di tale relativa indeterminatezza, non risultano risolutivi gli ipotetici riscontri del cassettone nell'inventario 1876 (Inventario generale del Ducal Castello di Agliè '[2] Cassettoni a colonne di legno noce verniciato a quattro tiranti con serrature e chiavi, guerniture di metallo dorato e tavola di marmo sopra' c. 136, n. 4 nella camera da letto n. 107 presso l'Appartamentino al piano ammezzato). La descrizione di diversi comò citati dall’inventario 1908, d'altra parte, pare adattarsi al presente Comò in legno noce placato e verniciato' [Inventario generale del Castello... 1908, fasc. 49, n. 4884], mentre l'inventario del 1927 lo riporta quale ‘Cassettone con lastra marmo’ più gli appunti ‘impero’ e ‘bronzi dorati’ riportati a matita (Inventario del Castello ducale... 1927, c. 25 n.349), per poi ricevere l'attuale numero di inventario nel 1964
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100409347-3
  • NUMERO D'INVENTARIO 2975
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
  • ENTE SCHEDATORE Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

FA PARTE DI - BENI COMPONENTI

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1815 - ante 1826

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE