Soldato oplita a riposo

paracamino, ca 1826 - ca 1850

Paracamino realizzato in tela su telaio ligneo fisso con traversa orizzontale e verticale e giunzione a tenone e mortasa. Nell'effige, dipinta a tempera, un soldato compare seduto, rivestito di una armatura di foggia antica, mentre si rivolge ad una città sullo sfondo e al contempo si appoggia alla lancia ed allo scudo recante le iniziali di Re Carlo Felice. L'emblema è incorniciato da una corona d'alloro a forma di ottagono irregolare, a sua volta all'interno di cornice con quattro rosoni con festoni dorati. Sistema di corde sul retro per il vincolo con il camino

  • OGGETTO paracamino
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a tempera
    corda
    metallo/ battitura
    latta/ a stampaggio
    legno/ assemblaggio, modanatura, doratura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE museo del Castello di Agliè
  • LOCALIZZAZIONE Castello di Agliè
  • INDIRIZZO piazza Castello, 2, Agliè (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dopo il 1849, con la morte di Maria Cristina, vedova di re Carlo Felice, il castello di Agliè passò al ramo cadetto dei principi di Carignano, quindi a quello dei Savoia-Genova; da allora fu utilizzato come residenza estiva, perdendo le caratteristiche proprie di un palazzo reale. Il duca di Genova Ferdinando I limitò pertanto alla semplice manutenzione gli interventi all’Appartamento Reale, per privilegiare al contempo la frequentazione di ambienti più riservati e meno impegnativi, come il presente. Ricavato in un mezzanino tra primo e secondo piano, quello che è oggi noto come “Appartamento Chierici” corrisponde all’ala che in precedenza gli inventari chiamavano “foresteria sopra le serre”, per poi essere scelto da Ferdinando e dalla consorte Elisabetta di Sassonia con funzione di appartamento alternativo nei periodi di permanenza, generalmente estivi, come poi avrebbe fatto il successore al ducato Tommaso, insieme alla consorte Isabella di Baviera. Dall’inizio degli anni ’60, durante la stagione in cui la Soprintendenza ai Monumenti del Piemonte portò a termine lunghe e complesse operazioni di restauro strutturale del castello e di nuova sistemazione degli arredi, l’infilata di nove stanze dell’appartamento venne utilizzata quale residenza del soprintendente Umberto Chierici e divenne pertanto il centro operativo del progetto di musealizzazione del castello che in buona sostanza corrisponde ancora allo stato attuale. Da tale sistemazione, anche in ragione delle molte assenze e depauperamenti accorsi, solo in minima parte venne conseguito il criterio filologico e la riproposizione degli allestimenti storici riscontrabili negli inventari ottocenteschi. A riprova di quanto affermato, si nota che il camino presenta una struttura molto essenziale e sobria, laddove la presenza delle iniziali monarchiche C(arlo) F(elice) nello scudo al centro dell'effigie del paracamino, nonché la nota manoscritta sul retro, consentono per contro di ricondurre la realizzazione almeno di quest’ultimo agli anni di permanenza ad Agliè del re Carlo Felice e della consorte Maria Cristina, e di conseguenza il suo riposizionamento in epoca successiva come reimpiego da ambienti del castello ormai abbandonati all’uso. Nell'inventario del 1908 viene ricordato, senza dovizia di particolari, un 'Contro camino colorito su tela' che pare corrispondere con il paracamino in questione [Inventario generale del Castello... 1908, fasc. 44, n. 4468]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100409344-2
  • NUMERO D'INVENTARIO 1731
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
  • ENTE SCHEDATORE Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • ISCRIZIONI verso, presso il vertice superiore sinistro del telaio - su etichetta in vinile nero di forma rettangolare: 1731 - capitale - a pennello - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

FA PARTE DI - BENI COMPONENTI

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE