Padre Eterno con la croce tra gli angeli
disegno,
Viani, Antonio Maria (1550 (?)-1635)
1550 (?)-1635
Disegno a inchiostro e acquerello su carta di formato pressoché quadrangolare raffigurante Dio Padre che tiene una grande croce fra angeli posizionati a distanze differenti in un cielo di nubi e luci
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta beige/ acquerellatura
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ATTRIBUZIONI
Viani, Antonio Maria (1550 (?)-1635): pittore
- LOCALIZZAZIONE Complesso museale Palazzo Ducale di Mantova
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’opera è stata ricondotta all’attività giovanile di Antonio Maria Viani da Sergio Marinelli, che lo ha pubblicato all’interno di un saggio dedicato al maestro cremonese del 2011 (S. Marinelli, Antonio Maria Viani il ritorno in Italia, in Scritti per Chiara Tellini Perina, a cura di D. Ferrari e S. Marinelli, Mantova 2011, pp. 205-213). Secondo lo studioso il disegno con il Padre Eterno con la croce tra gli angeli sarebbe stato eseguito nell’ultimo periodo di soggiorno bavarese dell’artista (a Monaco fra 1586 e 1591) o a ridosso del suo ritorno in Italia. La composizione - forse ideata per la parte alta di una pala - appare infatti allacciata alla tradizione del Rinascimento tedesco, a Matthias Grunewald in particolare, con riferimento al gioco spaziale di nuvole e luci, con angeli che fissano nel cielo profondità diverse, in cui emerge il gruppo centrale costituito da un Padre Eterno dalla barba grandiosa, davanti a cui si inginocchia un angelo a ali virtuosisticamente scorciate. Caratteristiche stilistiche e clausole che si ritrovano in questo esercizio sarebbero stati sviluppati nel lungo periodo mantovano, nella fattispecie il tema della Croce, come ha sottolineato Giovanni Rodella nella relazione storico-artistica allegata (cfr. FNT): già presente nel disegno Cristo nell’orto del 1589, Viani ne avrebbe fatto il perno compositivo per realizzazioni ad affresco nella città dei Gonzaga, quali il Martirio di Santo Stefano della cappella Petrozzani nella basilica di Sant’Andrea e l’allegoria della Redenzione del catino absidale del Duomo, sullo scorcio del Cinquecento. Un pittore della cerchia di Viani avrebbe inserito la croce scorciata in uno dei soffitti delle Sale della Città in Palazzo Ducale, ancora nel secondo-terzo decennio del Seicento
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100408626
- NUMERO D'INVENTARIO 121703
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- DATA DI COMPILAZIONE 2020
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0