Loetare ANTONI quem nos superavimus hostem / Quod superas Coelo parta corona tibi est // Non mea sed vestra est victoria parta quod illa est / Lacte tuo Mater sanguine Nate tuo. La Vergine appare a Sant'Antonio

stampa controfondata smarginata tagliata di traduzione, 1637 - 1637
Simon Vouet (parigi, 1590 - 1649)
Parigi, 1590 - 1649

Personaggi: Maria Vergine; Gesù Cristo; s. Antonio. Figure: putti. Attributi: (s. Antonio) corona del rosario; libro delle Sacre Scritture; campanella; bastone a forma di tau. Abbigliamento. Paesaggio. Minerali: roccia. Piante: albero; erba. Fenomeni naturali: nuvole. Fenomeni divini: luce

  • OGGETTO stampa controfondata smarginata tagliata di traduzione
  • MATERIA E TECNICA carta/ bulino
  • ATTRIBUZIONI Simon Vouet (parigi, 1590 - 1649): inventore
    Perrier Francois (attribuito): disegnatore
    Lasne Michel (1590 Ca/ 1667): incisore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta Stampe e Disegni
  • LOCALIZZAZIONE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
  • INDIRIZZO piazza Carlo Alberto, 3, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L’incisione in controparte raffigurante “La Vergine appare a S. Antonio”, realizzata da Michel Lasne e datata 1637, si può ricondurre presumibilmente all’olio su tela oggi conservato a Québec in Notre-Dame de Saint-Roch (Jacquot, 2005, pp. 131, 164). Il dipinto è stata realizzato tra il 1630 e il 1632 da Simon Vouet, aiutato dal suo collaboratore François Perrier, su commissione di Antoine Coiffier de Ruzé, marchese d’Effiat, per ornare la cappella del Castello di Chilly, per il quale Vouet decora anche la galleria con storie degli “Amori degli Dei”. La tela, durante la Rivoluzione, dovette seguire il destino di dispersione di molte altre opere afferenti alle chiese parigine: venne acquisita dalla collezione dell’Abbé Desjardin per finire nella chiesa canadese. Un’incisione di Perrier resta come unica prova dell’esistenza di un pendant raffigurante l’“Apoteosi di Sant’Antonio” che doveva costituire la parte superiore della decorazione. Thuillier (1991, p. 66) nota come il bulino di Lasne sia una delle rare testimonianze della collaborazione tra Vouet e l’incisore, che preferiva probabilmente affidarsi a giovani e fidati allievi. L'opera ebbe molta fortuna testimoniata dalle numerose copie, tra cui quella dell'allievo Jacques Blanchard. L’incisione fa parte di un album denominato “Scuola Francese Vouet Simone”. Per mancanza di documenti non si conosce la collocazione precedente e la modalità di acquisizione da parte delle collezioni reali (poi Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino) delle incisioni raccolte. Nel 1861 il conoscitore Giovanni Volpato, allora impegnato nel riordino delle collezioni grafiche dell’Accademia Albertina, viene chiamato a lavorare simultaneamente al fondo della Biblioteca Nazionale costituendo, sia per estensione sia per qualità, un nucleo rappresentativo della grande tradizione artistica italiana e straniera. Non è ancora stato possibile definire il lavoro di riordino nonostante si supponga che Volpato operò realizzando 52 album (Giovannini Luca, 2016). Unico documento che attesta la presenza degli album alla fine del 1800 è l’inventario redatto da Alessandro Baudi di Vesme (Antichi inventari 84). Oggi alcuni album, come quello preso in esame, restano testimonianza della collazione di incisioni realizzata da Volpato, molti altri dal 1970 vennero restaurati e smembrati, le incisioni sciolte vennero inserite in passepartout idonei alla conservazione, perdendone purtroppo l’integrità
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100408101
  • ENTE SCHEDATORE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI in basso lungo il bordo inferiore - Simon Voüet pinxit / Cum Privilegio Regis 1637 / M[ichel] Lasne fecit - Lasne Michel - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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