Viue puer, nec iam dubites agnoscere matrem / Ecce iterum vitam mox dedit illa tibi. 3 Reg. 3. Il giudizio di Salomone
stampa controfondata smarginata di traduzione,
1665 - 1665
Simon Vouet (parigi, 1590 - 1649)
Parigi, 1590 - 1649
Tortebat François (1616/ 1690)
1616/ 1690
Soggetti sacri. Personaggi: Re Salomone. Figure: madri; bambini; soldati; astanti; putti. Abbigliamento: calzari; mantelli; elmi. Oggetti: spada; bastone; lance. Animali: cane. Elementi architettonici: colonne; trono. Architettura: palazzo. Paesaggio. Fenomeni naturali: nuvole
- OGGETTO stampa controfondata smarginata di traduzione
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MATERIA E TECNICA
carta/ bulino/ acquaforte
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ATTRIBUZIONI
Simon Vouet (parigi, 1590 - 1649): inventore
Tortebat François (1616/ 1690): disegnatore/ incisore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta Stampe e Disegni
- LOCALIZZAZIONE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
- INDIRIZZO piazza Carlo Alberto, 3, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La stampa in controparte incisa da François Tortebat, datata 1665, fa parte della serie di sei incisioni tratte dalla suite di arazzi “Antico Testamento” commissionata da Luigi XIII al neoeletto Primo Pittore di corte, Simon Vouet, al suo rientro a Parigi nel 1627. Da una dedica inserita in una delle sei incisioni corrispondenti, “Sansone al banchetto dei Filistei”, si può ricondurre l’importante commissione della suite di arazzi nell’ambito del rinnovamento del Palais du Louvre. Restano oggi presenti soltanto due esemplari della serie originale: “La figlia di Iefte” e “Mosè salvato dalle acque” identificati dalle armi reali collocate nella cornice decorata e menzionati nell’Inventaire général du mobilier de la couronne sous Louis XIV (1663-1715) (Guiffrey, 1885; Weigert, 1949). Una ricca bibliografia documenta la modalità operativa dell’artista francese di accerchiarsi di fidati collaboratori - artisti per la realizzazione dei cartoni preparatori, matrici necessarie alle manifatture per il confezionamento degli arazzi. A tal proposito nel Gabinetto dei disegni del Louvre risulta conservato un fondo di schizzi e bozzetti relativi a questa serie messi in relazione negli anni con numerosi esemplari conservati in altri musei (Brejon de Lavergnée, 1987), tra cui numerosi studi per quest’opera (cat. n. 31-34). L’importante fortuna della serie, anche in data successiva alla morte dell’artista, è confermata dalla presenza di numerose repliche realizzate dai medesimi opifici tessili, operanti in territorio francese, con i quali Vouet ebbe modo di collaborare regolarmente (Thuillier, 1991). Tra queste repliche è testimoniata la presenza di un arazzo rappresentante “Il Giudizio di Salomone” già nella collezione del Conte di Chaudordy, da porre in relazione all’incisione in esame. L’arazzo si presenta con una ricca cornice decorata che lo riconduce all'attività dell’atelier di Amiens. Non essendosi conservato l’originale vouettiano risulta difficile comprenderne le possibili variazioni, si può presumere che l’incisione sia la traduzione più conforme all’originale, nonostante l’assenza del bordo ornato. L’autore dell’incisione François Tortebat, genero di Vouet assieme a Michel Dorigny, alla morte del maestro erediterà il mantenimento del privilegio regio conferito a Vouet per la pubblicazione di incisioni tratte dalle sue composizioni (confermato il 4 giugno 1650), allo stesso modo si suppone possa aver ereditato i cartoni preparatori della suite giustificandone la diffusione (Loire, 1993). L’incisione fa parte di un album denominato “Scuola Francese Vouet Simone”. Per mancanza di documenti non si conosce la collocazione precedente e la modalità di acquisizione da parte delle collezioni reali (poi Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino) delle incisioni raccolte. Nel 1861 il conoscitore Giovanni Volpato, allora impegnato nel riordino delle collezioni grafiche dell’Accademia Albertina, viene chiamato a lavorare simultaneamente al fondo della Biblioteca Nazionale costituendo, sia per estensione sia per qualità, un nucleo rappresentativo della grande tradizione artistica italiana e straniera. Non è ancora stato possibile definire il lavoro di riordino nonostante si supponga che Volpato operò realizzando 52 album (Giovannini Luca, 2016). Unico documento che attesta la presenza degli album alla fine del 1800 è l’inventario redatto da Alessandro Baudi di Vesme (Antichi inventari 84). Oggi alcuni album, come quello preso in esame, restano testimonianza della collazione di incisioni realizzata da Volpato, molti altri dal 1970 vennero restaurati e smembrati, le incisioni sciolte vennero inserite in passepartout idonei alla conservazione, perdendone purtroppo l’integrità
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100408073
- ENTE SCHEDATORE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- ISCRIZIONI sul recto in basso - Simon Vouet in[ventor] Pinxit / F[rançois] Tortebat delin[eavit] Sculp[sit] Et excudit / cum privil[egio] Regis 1665 - Tortebat François - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0