Caccia al falcone. caccia al falcone
stampa controfondata smarginata tagliata di traduzione,
ca 1676 - ante 1678
Ferri Ciro (1633/ 1689)
1633/ 1689
Spierre François (1639/ 1681)
1639/ 1681
FIGURE: cacciatori; contadini; angelo reggicartiglio, ANIMALI: falchi; cavalli; cani. ATTIVITÀ UMANE: caccia. ARMI: lancia. PAESAGGIO. PIANTE: alberi; erba; cespugli
- OGGETTO stampa controfondata smarginata tagliata di traduzione
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MATERIA E TECNICA
carta/ bulino
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ATTRIBUZIONI
Ferri Ciro (1633/ 1689): inventore/ disegnatore
Spierre François (1639/ 1681): INCISIONE
- LOCALIZZAZIONE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
- INDIRIZZO Raccolta Stampe e Disegni, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Come attesta l'iscrizione, l'incisione è realizzata dall'intagliatore francese operante a Roma, François Spierre, a partire da un disegno del pittore Ciro Ferri (Davis, 1986). La stampa si inserisce nell’ambito di una particolare produzione, quella degli "scudi di conclusione”, fogli allegorici di corredo alle tesi di laurea o da utilizzare come frontespizi per libri di varia natura, molto diffusi, in differenti centri italiani legati alla pratica incisoria, a partire dall’inizio del Seicento (Meyer, 1990; Borea, 2009). Il nostro bulino è citato da Filippo Baldinucci (1686), come “conclusione” realizzata da Spierre su commissione di Paolo Falconieri (1634-1704), gentiluomo romano legato a Ciro Ferri e ad altri celebri artisti dell’epoca (Frascarelli, 2011); Baldinucci cita il committente anche in riferimento ad un’altra stampa di conclusione, di grande formato, sempre di mano dello Spierre e da invenzione del pittore romano, raffigurante il Sacrificio di Augusto (1676-1678). Inoltre il biografo riferisce che il nostro bulino è l’ultimo realizzato dall’incisore francese su disegno di Ciro Ferri. La stampa, da datarsi entro il 1678, anno in cui si colloca la partenza di Spierre da Roma, è da relazionarsi a due disegni, uno registrato sul mercato antiquariale nel 1978 e l’altro, in riferimento alla parte destra della scena, da Colnaghi nel 1951 (Davis, 1986). L'incisione fa parte di un album denominato “Scuola romana Ferri Ciro”. Per mancanza di documenti non si conosce la collocazione precedente e la modalità di acquisizione da parte delle collezioni reali (poi Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino) delle incisioni raccolte. Nel 1861 il conoscitore Giovanni Volpato, allora impegnato nel riordino delle collezioni grafiche dell’Accademia Albertina, viene chiamato a lavorare simultaneamente al fondo della Biblioteca Nazionale costituendo, sia per estensione sia per qualità, un nucleo rappresentativo della grande tradizione artistica italiana e straniera. Non è ancora stato possibile definire il lavoro di riordino nonostante si supponga che Volpato operò realizzando 52 album (Giovannini Luca, 2016). Unico documento che attesta la presenza degli album alla fine del 1800 è l’inventario redatto da Alessandro Baudi di Vesme (Antichi inventari 84). Oggi alcuni album, come quello preso in esame, restano testimonianza della collazione di incisioni realizzata da Volpato, molti altri dal 1970 vennero restaurati e smembrati, le incisioni sciolte vennero inserite in passepartout idonei alla conservazione, perdendone purtroppo l’integrità
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100408067
- ENTE SCHEDATORE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- ISCRIZIONI sul recto in alto a sinistra su cartiglio - DIRGOR IN PRAEDAM - Spierre François - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0