Sancta Teresia Virgo seraphica. Diui Patris Augustini in Eremi Umbris, et Cordis in Ignibus sequas, eiusdem, Libris, atque Exemplis ad Coelos nempe, sub Aquila Colomba, velocior euolauit. apparizione di sant'Agostino a santa Teresa

stampa controfondata di traduzione, post 1675 - ante 1691

PERSONAGGI: santa Teresa; sant'Agostino. ATTRIBUTI: (santa Teresa) abito carmelitano; (sant'Agostino) abito episcopale. FIGURE: angeli; cherubini. FENOMENI DIVINI: visione; luce. FENOMENI NATURALI: nuvole. ELEMENTI ARCHITETTONICI: colonne. VESTI ECCLESIASTICHE. OGGETTI: libro. PAESAGGIO: montagne

  • OGGETTO stampa controfondata di traduzione
  • MATERIA E TECNICA carta/ bulino
  • ATTRIBUZIONI Ferri Ciro (1633/ 1689): inventore
    Manelli Giovanni Battista (notizie 1670 Ca./ 1684 Ca): disegnatore
    Blondeau Jacques (1655/ 1698): incisore
  • LOCALIZZAZIONE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
  • INDIRIZZO Raccolta Stampe e Disegni, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come attesta l'iscrizione, l'incisione è da attribuirsi all'intagliatore francese Jacques Blondeau a partire da un disegno del senese Giovanni Battista Manelli. Il bulino è stato tratto da un dipinto di Ciro Ferri, da identificarsi nella tela raffigurante la Visione di santa Teresa realizzata per la chiesa della Santissima Annunziata, parte del complesso dello Spedale di Santa Maria della Scala a Siena. Un disegno di mano di Ciro Ferri, ricollegabile alla stampa e all’opera pittorica di nostro interesse, è passato all'asta da Christie's a Londra nel 2014 (Lotto 112); un altro disegno, forse copia del dipinto, è conservato presso il Victoria and Albert Museum di Londra (DYCE.207) (Ward-Jackson, 1979). Il bulino, recante l'excudit di Giovanni Giacomo De Rossi, è stato stampato a Roma ed è da datarsi dopo il 1675, anno di arrivo a Roma del Blondeau, ed entro il 1691, anno di morte dello stampatore. L’incisione fa parte di un album denominato “Scuola romana Ferri Ciro”. Per mancanza di documenti non si conosce la collocazione precedente e la modalità di acquisizione da parte delle collezioni reali (poi Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino) delle incisioni raccolte. Nel 1861 il conoscitore Giovanni Volpato, allora impegnato nel riordino delle collezioni grafiche dell’Accademia Albertina, viene chiamato a lavorare simultaneamente al fondo della Biblioteca Nazionale costituendo, sia per estensione sia per qualità, un nucleo rappresentativo della grande tradizione artistica italiana e straniera. Non è ancora stato possibile definire il lavoro di riordino nonostante si supponga che Volpato operò realizzando 52 album (Giovannini Luca, 2016). Unico documento che attesta la presenza degli album alla fine del 1800 è l’inventario redatto da Alessandro Baudi di Vesme (Antichi inventari 84). Oggi alcuni album, come quello preso in esame, restano testimonianza della collazione di incisioni realizzata da Volpato, molti altri dal 1970 vennero restaurati e smembrati, le incisioni sciolte vennero inserite in passepartout idonei alla conservazione, perdendone purtroppo l’integrità
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100408054
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI sul recto in basso - Cyrus Ferrus Inuent[or] Pinx[it] / Io Bapta Mannelius Senen delin[eavit] / Io. Iacob. de Rubeis Formis Romæ ad Templ S.M. de Pace cu Priu[ilegium] S.P. / Blondeau Sculp[sit] - Blondeau Jacques - corsivo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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