Sanctus Petrus Apostolus. crocifissione di san Pietro
stampa controfondata tagliata di traduzione,
ca 1670 - (?) 1719
Guido Reni (1575-1642)
1575-1642
Thiboust Benoît (1619-1660 Ca./ 1719 Ca)
1619-1660 ca./ 1719 ca
PERSONAGGI: san Pietro; carnefici. ATTRIBUTI: (san Pietro) croce capovolta. STRUMENTI DEL MARTIRIO: chiodi; tenaglie. PAESAGGIO. PIANTE: albero; arbusti
- OGGETTO stampa controfondata tagliata di traduzione
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MATERIA E TECNICA
carta/ bulino
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ATTRIBUZIONI
Guido Reni (1575-1642): inventore
Thiboust Benoît (1619-1660 Ca./ 1719 Ca): incisore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta Stampe e Disegni
- LOCALIZZAZIONE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
- INDIRIZZO piazza Carlo Alberto, 3, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il modello per la stampa, tratta in controparte, è il dipinto di Guido Reni raffigurante la Crocifissione di San Pietro, realizzato per la chiesa romana di San Paolo alle Tre Fontane e ora conservata ai Musei Vaticani. Così come la tela di derivazione, anche l’incisione è inquadrata, nella parte figurata, in un formato centinato. Come attesta l'iscrizione, l'opera è incisa da Benoît Thiboust ed è stata stampata a Roma, presumibilmente tra gli anni Settanta del Seicento e i primi decenni del Settecento, arco cronologico di riferimento per l'attività dell'intagliatore francese; alcuni studiosi però anticipano l'anno di nascita di Thiboust al 1619, diversamente da come indicato nei repertori antichi, e, in questo caso, si potrebbe anticipare il termine post quem per la realizzazione della stampa entro la fine del XVII secolo, considerato anche che lo stesso artista risulta ancora attivo a Roma nel 1691 (Borea, 2015). Si conosce un altro stato dell'incisione recante l'excudit dello stampatore Matteo Giudici (notizie 1670-1692). Esistono inoltre numerose derivazioni incisorie dal dipinto di Reni, tra cui quelle dell'olandese Nicolaes Lastman e del fiammingo Hieronymus Wierix, realizzate in anni precedenti all'esemplare di Thiboust (Candi, 2016). L’incisione fa parte di un album denominato “Scuola bolognese Reni Guido”. Per mancanza di documenti non si conosce la collocazione precedente e la modalità di acquisizione da parte delle collezioni reali (poi Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino) delle incisioni raccolte. Nel 1861 il conoscitore Giovanni Volpato, allora impegnato nel riordino delle collezioni grafiche dell’Accademia Albertina, viene chiamato a lavorare simultaneamente al fondo della Biblioteca Nazionale costituendo, sia per estensione sia per qualità, un nucleo rappresentativo della grande tradizione artistica italiana e straniera. Non è ancora stato possibile definire il lavoro di riordino nonostante si supponga che Volpato operò realizzando 52 album (Giovannini Luca, 2016). Unico documento che attesta la presenza degli album alla fine del 1800 è l’inventario redatto da Alessandro Baudi di Vesme (Antichi inventari 84). Oggi alcuni album, come quello preso in esame, restano testimonianza della collazione di incisioni realizzata da Volpato, molti altri dal 1970 vennero restaurati e smembrati, le incisioni sciolte vennero inserite in passepartout idonei alla conservazione, perdendone purtroppo l’integrità
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100408027
- ENTE SCHEDATORE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- ISCRIZIONI sul recto in basso al centro - SANCTUS PETRUS APOSTOLUS - Thiboust Benoit - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0