At illa premonita a matre sua, da mihi, inquit, hic in disco Caput Ioannis Baptistæ Et allatum est Caput eius in disco, et datum Puelle Matt c. i4 v. 8 et ij. Salomè con la testa di san Giovanni Battista
stampa controfondata tagliata di traduzione
1745 - 1745
Guido Reni (1575-1642)
1575-1642
Frey Jakob (1681/ 1752)
1681/ 1752
PERSONAGGI: Salomè; San Giovanni Battista decollato. FIGURE: ancella; paggio; damigelle. ATTRIBUTI: (Salomè) piatto. Oggetti: tenda
- OGGETTO stampa controfondata tagliata di traduzione
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MATERIA E TECNICA
carta/ bulino
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ATTRIBUZIONI
Guido Reni (1575-1642): inventore
Frey Jakob (1681/ 1752): disegnatore/ incisore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Raccolta Stampe e Disegni
- LOCALIZZAZIONE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
- INDIRIZZO piazza Carlo Alberto, 3, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La stampa, incisa a Roma nel 1745 da Jacob Frey, come attestato dall'iscrizione presente, deriva dal dipinto di Guido Reni Salomè con la testa del Battista, oggi presso l'Art Institute di Chicago. L'incisione presenta alcuni elementi parzialmente modificati rispetto all'opera originale, in particolare le gambe del paggio reggente il vassoio e la parte inferiore dell'ancella impegnata ad aprire la tenda sulla destra, parti queste non compiutamente definite nel dipinto. La stampa è chiamata in causa da Federico Zeri, quando nel 1960 pubblicava per la prima volta la tela di Reni ora a Chicago: in quell’occasione, lo studioso, grazie all'incisione oggetto di catalogazione, identificava l’opera, in particolare con quella appartenuta alle collezioni romane della Galleria Colonna, precedentemente riconosciuta nel dipinto di omonimo soggetto del Ringling Museum di Sarasota, da attribuirsi invece, secondo il critico, ad artista della cerchia reniana. Lo stesso Zeri riteneva che Jacob Frey, nella stampa tratta dalla tela di Reni di Casa Colonna, avrebbe completato le parti "non finite" della medesima opera, in linea con il gusto accademico del suo tempo. L’incisione fa parte di un album denominato “Scuola bolognese Reni Guido”. Per mancanza di documenti non si conosce la collocazione precedente e la modalità di acquisizione da parte delle collezioni reali (poi Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino) delle incisioni raccolte. Nel 1861 il conoscitore Giovanni Volpato, allora impegnato nel riordino delle collezioni grafiche dell’Accademia Albertina, viene chiamato a lavorare simultaneamente al fondo della Biblioteca Nazionale costituendo, sia per estensione sia per qualità, un nucleo rappresentativo della grande tradizione artistica italiana e straniera. Non è ancora stato possibile definire il lavoro di riordino nonostante si supponga che Volpato operò realizzando 52 album (Giovannini Luca, 2016). Unico documento che attesta la presenza degli album alla fine del 1800 è l’inventario redatto da Alessandro Baudi di Vesme (Antichi inventari 84). Oggi alcuni album, come quello preso in esame, restano testimonianza della collazione di incisioni realizzata da Volpato, molti altri dal 1970 vennero restaurati e smembrati, le incisioni sciolte vennero inserite in passepartout idonei alla conservazione, perdendone purtroppo l’integrità
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100407997
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
- ENTE SCHEDATORE Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino
- DATA DI COMPILAZIONE 2018
- ISCRIZIONI sul recto in basso - Guido Reni pinx[it]/ I[acob] Frey del[ineavit] et inc[idit] Romæ 1745 - Frey Jakob - corsivo - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0